Uscito senza grancasse mediatiche, 1920 di Achille Lauro & The Untouchable Band attende il palco dell’Ariston per stupire. Questa volta ai clamori delle performance si sovrappone una capacità di far musica che avevamo avuto modo di sospettare nei lavori precedenti e che probabilmente deluderà, e non poco, i maniaci dell’usa e getta.

Confermati i tratti di vocalità strascicati ed impastati che costituiscono probabilmente un identificativo irrinunciabile di cui, quanto meno io, farei volentieri volentieri a meno. Ma per il resto il disco è tutto un equilibrio teso a rendere contemporanee e attuali le sonorità anni ’20. Sforzo perfettamente riuscito se il brano più tradizionale, cantato con Gigi D’Alessio, suona come una mezza stonatura in un contesto altrimenti godibile, capace di rendere tollerabile anche il pezzo natalizio di chiusura. Tra i brani più interessanti si segnalano il pezzo di apertura ‘My Funny Valentine’ (per quanto recitativo a strascico) e ‘Piccola Sophie’. Il disco suona maledettamente bene e la scelta di limitarne la durata è azzeccatissima. Nota per lo zoccolo duro degli ascoltatori di Radio Voce Camuna, i fedelissimi alla ‘radio nella radio’ della fascia serale: avrei tanto voluto parlarne male, ma non ce la faccio. E’ un lavoro da ascoltare senza pregiudizi.

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