Giovedì pomeriggio il lago d’Iseo ha dovuto registrare la prima vittima da annegamento dell’estate, avvenuta sulla sponda bergamasca, a Tavernola, in località Casella. A perdere la vita il 33enne Abdul Manan, di origini pakistane. Il suo corpo è stato recuperato dall’amico e connazionale Gill Amandip Singh.

I due si stavano bagnando tranquillamente a pochi metri dalla riva, in un luogo che già conoscevano, quando improvvisamente Abdul Manan, il quale non sapeva nuotare, è stato inghiottito dalle acque in un tratto dove non era più in grado di toccare il fondo e di rimanere in sicurezza.

L’amico ha cercato di salvarlo, aiutato da un uomo di Tavernola di passaggio su quel tratto di lungolago al momento dei fatti. Scattato l’allarme, sul posto il 118 ha inviato i soccorsi: un’auto medica e un’ambulanza dei volontari della Croce Blu Basso Sebino da Sarnico e il gommone con idroambulanza di Camunia Soccorso, giunta da Monte Isola, ma i disperati tentativi di rianimare il 33enne sono risultati vani. Il corpo è stato quindi caricato sull’imbarcazione di Camunia Soccorso che l’ha portato fino allo scivolo di fronte alla stazione dei carabinieri di Tavernola, dove nel frattempo sono giunti i famigliari e gli amici di Abdul Manan, tra i quali il fratello.

In serata l’autorità giudiziaria ha dato il consenso per il rilascio della salma che, secondo le volontà dei famigliari, sarà portata in Pakistan. La tragedia di ieri si è consumata in un tratto di spiaggia libera sprovvista di servizio di salvataggio, ma spesso punto di riferimento per i bagnanti, soprattutto per i residenti della frazione.

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