Il fine settimana del 18 e 19 settembre, a Berzo Inferiore ed Esine, ci sarà l’occasione per fare un viaggio nella Memoria e ricordare gli eventi della Resistenza sul nostro territorio. Sarà possibile grazie all’impegno di Andrea Cominini ed Andrea Richini, a cui si deve l’allestimento della mostra “La Resistenza in Valgnigna” presso il caseificio turnario in Piazza Umberto I (la vecchia caldera). L’inaugurazione della rassegna -che rientra nell’iniziativa “La Cultura Altrove” promossa dalla Comunità Montana, ente gestore del Distretto Culturale- è prevista per sabato alle ore 20:00.

Andrea Cominini ci parla dei due eventi a Berzo Inferiore ed Esine

“Nella mostra”, ci ha raccontato Cominini, “saranno esposti documenti, fotografie, materiali, costumi ed armi della Seconda Guerra Mondiale. Molto di questo materiale è stato fornito dalla popolazione; è una mostra itinerante: per adesso rimarrà nella Caldera anche per tutte le domeniche di settembre ed ottobre dalle ore 10:00 alle 12:00, ma è sempre in cerca di un luogo definitivo, per valorizzarla al meglio”.

Sempre sabato, negli stessi spazi, si potrà assistere anche ad un dialogo tra lo stesso Cominini, autore del libro “Il Nazista e il Ribelle. Una storia all’ultimo respiro”, con il prof. Giancarlo Bondioni, a cui seguirà un dibattito con i presenti.

Il fine settimana proseguirà domenica 19 ad Esine dove, alle ore 20:00, il libro di Cominini sarà protagonista di una presentazione itinerante, come già avvenuto con successo il 4 luglio scorso, sempre a cura della Compagnia Orphans, diretta da Lorenzo Trombini, e con il coro Valgrigna e l’associazione musicale Blume, organizzata della Pro Loco di Esine e dall’Amministrazione.

Saranno messi in scena alcuni punti salienti del libro, ambientati ad Esine”, anticipa l’autore. “Ad esempio, l’ex osteria Rebaioli in via Gadagnini; la casa Bonettini in Piazzetta Carobe e Piazza Garibaldi. Qui saranno rappresentati, negli stessi luoghi, alcuni fatti salienti sulla storia di Bortolo Bigatti, partigiano delle Fiamme Verdi e Werner Marau, maresciallo della Wehrmacht tedesca”.

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