(Foto da Bresciaoggi)
Venerdì sera è stato effettuato il collegamento di raccordo definitivo della tubazione dell’acquedotto: dopo i disastri di domenica scorsa, a Ceto i lavori di installazione del bypass per riportare l’acqua in paese sono stati realizzati in maniera tempestiva, grazie all’impegno della ditta Zenti, del Consorzio forestale Pizzo Badile e dell’impresa Ezio Troletti, con la supervisione della sindaca Marina Lanzetti.
L’emergenza acqua si era venuta a creare, in seguito a forti piogge, nella notte tra il 28 e il 29 luglio, quando il Put del Sac, sui monti di Ceto, ha ceduto, e con esso si è danneggiata la tubatura dell’acquedotto comunale. La cisterna chilolitrica messa a disposizione dai Vigili del fuoco e la collaborazione dei Comuni limitrofi e della Protezione civile hanno tamponato il problema.
L’acqua non è ancora potabile e l’ordinanza di non berla e di bollirla prima dell’utilizzo per scopi alimentari rimane in vigore in tutto il paese. L’amministrazione ha anche implorato i cittadini di usare il buon senso e di non disperderla per usi impropri quali irrigazione di orti e giardini, in un momento ancora delicato, altrimenti in alcune zone del paese non si riesce a garantire e mantenere il servizio idrico.
Intanto si guarda alla Valpaghera, con l’obiettivo di riaprire la strada, danneggiata per almeno 200 metri, entro Ferragosto. Si prosegue con il lavoro sul Palobbia, per creare un guado e permettere il transito verso la popolata località di montagna.
Enel distribuzione, da parte sua, in settimana dovrebbe provvedere alla riparazione della linea di media tensione che alimenta la centralina della Valpaghera, momentaneamente interrotta.
Il danno complessivo dell’alluvione è stato stimato in 700mila euro, di cui 100mila sono già stati stanziati dalla Regione per il pronto intervento. In Municipio tutta la documentazione è già stata prodotta con la richiesta di un’urgente erogazione dei fondi necessari.