La chiesa parrocchiale di Tavernola, a Como, non è riuscita a contenere le centinaia di persone giunte ieri pomeriggio per l’ultimo saluto a Chiara Rossetti, la sedicenne che ha perso la vita in Vallecamonica nella notte tra lunedì e martedì, durante il campo scout estivo dei reparti del gruppo Como Terzo, colpita da un albero abbattuto durante un violento nubifragio.
Il vicario generale della diocesi di Como, monsignor Ivan Salvadori, ha letto il messaggio di cordoglio inviato dal vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni: “Abbiamo versato tante lacrime in questi giorni. Sono lacrime di viva commozione e non di disperazione. Noi crediamo, infatti, che esse non sono vane perché il Signore non le disprezza, anzi le raccoglie tutte insieme, come un tesoro prezioso”.
A piangere la piccola di casa, distrutti dal dolore, la mamma Rita, il papà Leonardo, la sorella Cecilia, il fratello Francesco e tanti familiari. E anche i compagni di scuola del Cfp, gli amici scout, con i fazzoletti colorati al collo, adolescenti, educatori e bambini dell’oratorio dov’era animatrice. La 16enne è stata definita “entusiasta, gioiosa e fin troppo generosa” dal parroco don Roberto Bartesaghi, con il quale hanno concelebrato il rito una dozzina di sacerdoti. Erano presenti inoltre il sindaco di Como Alessandro Rapinese e quello di Corteno Golgi, Ilario Sabbadini, che ha voluto prendere parte ai funerali insieme a una piccola delegazione cortenese.
Nel frattempo le indagini relative alla dinamica di quanto accaduto quella notte nei boschi di località Palù non si fermano e gli approfondimenti richiederanno tempo e potrebbero avere eventuali sviluppi relativi a possibili iscrizioni nel registro degli indagati della procura di Brescia, che all’indomani della tragedia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.