Una nuova mossa da parte dell’Amministrazione comunale di Darfo a favore di quegli esercizi commerciali che più hanno sofferto le chiusure imposte dalla pandemia in quest’anno e mezzo. Dopo il mezzo milione di euro a beneficio del territorio stanziato l’autunno scorso e l’abolizione della tassa di soggiorno per il 2021, la giunta guidata da Ezio Mondini ha deciso di intervenire anche sulla Tari, la tassa dei rifiuti.
Così, nel consiglio comunale del 30 giugno scorso, è stata approvata la decurtazione della parte variabile della tari per le attività commerciali non alimentari. La Tari è infatti composta da una parte fissa, il 20% della bolletta, determinata in base alla metratura dei locali, mentre il resto è legato alla quantità e qualità dei rifiuti generalt.
Il Comune ha deciso di tagliare interamente questa parte variabile agli alberghi, ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, birrerie e palestre del proprio territorio. Ai negozi a cui sono state imposte chiusure, come cinema, estetisti, parrucchieri ed attività di vendita di generi non alimentari, invece, la parte variabile sarà ridotta al 50%.
Un gesto che, in entrambi i casi, sarà applicato direttamente sulla bolletta. In tutto, fa sapere Osvaldo Benedetti, Assessore al Commercio di Darfo, questa mossa costa al Comune 240mila euro, ma si rende necessaria per sostenere tutte quelle attività per cui la pandemia ha significato la chiusura per lunghi mesi.