Tre giorni per ricordare e far conoscere don Giacomo Vender: dal 14 al 16 aprile, Lovere, suo paese natale, offre la possibilità di rileggere la vita del suo prete e parroco, una storia che abbraccia diverse età e diversi momenti. Consacrato sacerdote nel 1932, curato a san Faustino in città, poi cappellano militare al fronte, dove seguì il reggimento prima a Trieste e successivamente in Croazia, in Grecia, Piemonte e Francia dando coraggiosi esempi di generosità e di impegno sacerdotale.
Dopo l’8 settembre 1943 rientrò a Brescia e si impegnò ad aiutare i militari sbandati, gli ebrei e i perseguitati politici, ma soprattutto assunse l’assistenza religiosa dei nuclei partigiani del monte Guglielmo. A Brescia venne ribattezzato il prete degli sfrattati perché, da curato della parrocchia cittadina, si dedicò a chi non aveva più casa nel quartiere demolito per costruire Piazza della Vittoria. Queste e tante altre azioni fino a maggio del 1974, anno della sua morte, avvenuta a Ceratello di Costa Volpino.
Nella mattinata di venerdì 14 aprile, agli studenti delle scuole di Lovere e Costa Volpino, la vita di don Giacomo sarà illustrata attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto e la visione dell’opera scenica allestita dalla Compagnia teatrale Olive a pArte “In piedi nella tormenta – Storia di don Giacomo Vender”.
Di don Vender parleranno agli studenti Luciano Costa, (autore del libro “Animo, animo!”, dedicato al prete di Lovere), il professor Marco Vitale (economista e docente universitario) e mons. Giacomo Canobbio. Il 15 aprile alle ore 20.45 e il 16 aprile alle ore 16, all’interno della stagione teatrale del Teatro Crystal, verrà riproposta la rappresentazione teatrale per la regia di Tiberio Gritti.