Vedere riaffiorare migliaia di bottiglie delle acque del Sebino e poterne stappare una per assaggiare il risultato. L’emozione si è rinnovata nella mattinata di sabato con il recupero dell’annata 2018 del Nautilus dopo 48 mesi di affinamento lacustre. Alex Belingheri, titolare dell’Azienda agricola Vallecamonica di Artogne, dal 2010 deposita le bottiglie del suo Metodo Classico sui fondali del lago d’Iseo.

Anno dopo anno, i risultati sono soddisfacenti e l’invecchiamento del pregiato vino a 40 metri sotto la superficie d’acqua funziona. Qui infatti il Nautilus resta sempre a una temperatura di 5 gradi, in assenza totale di luce e a pressione costante. Al vino non vengono aggiunti zuccheri per mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche ed esaltare le peculiarità delle annate.

Il recupero dopo 5 anni è avvenuto nella mattinata di sabato a Monte Isola, poco distante dalla frazione di Peschiera Maraglio, sono state riportate a galla 3.500 bottiglie di Metodo Classico 2018.

Ma non è finita: il 24 giugno Belingheri ha dato appuntamento al lago d’Aviolo di Vezza, dove avverrà il recupero dello spumante lacustre Adamadus, l’unico bollicine al mondo affinato nelle profondità di un lago alpino, a quasi 2000 metri di quota.

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