In funzione all’aumento, in controtendenza rispetto al resto della Valle, dei bambini in età scolare, a Piancamuno le due scuole, asilo ed elementari, che risalgono agli anni ‘50 e ‘70, non bastavano più, con carenza di aule e problemi di spazio ma anche energetici, impiantistici e sismico-strutturali.

Era il 2020 quando il Comune, guidato da Giorgio Ramazzini, anche per ragioni legate al distanziamento imposto dal Covid, posizionò un’aula esterna alle elementari della Beata, utilizzando un container da cantiere per quella che avrebbe dovuto essere una soluzione temporanea, in vista della realizzazione di un nuovo edificio scolastico che unisse infanzia e primaria, che contano attualmente 90 più 80 iscritti.

Si era però già iniziato a pensare a una nuova e più moderna scuola nel 2018, quando era stato bandito anche un concorso di idee, mentre a luglio 2018 era stato approvato il progetto definitivo per 3,5 milioni e presentata in Regione la domanda per partecipare a un bando per la costruzione del nuovo plesso.

In questi anni il Comune ha presentato quattro domande di finanziamento alla Regione, ma senza esiti. Su consiglio della Regione, per avere più punteggio, è stato anche redatto il progetto esecutivo, per altri 130mila euro, ed è stato acquistato il terreno per 105mila. Gli attesi fondi però non ci sono.

Nel frattempo in questi 4 anni gli alunni sono stati costretti a turnare nel container per fare lezione, spostandosi continuamente per raggiungere la palestra e la mensa.

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