Un mese fa la decisione, da parte del sindaco di Temù, Giuseppe Pasina, di ritirare le deleghe di Giunta e negli enti comprensoriali. Alla base della rottura c’era una mozione, presentata a suo tempo da alcuni consiglieri di maggioranza, che chiedevano di fare chiarezza sulla Pro Loco, di cui Pasina è presidente onorario facente funzioni, e sui fondi a essa destinati, oltre che sulla convenzione con il Comune su contributi ed uso dell’Infopoint.

Ora le sorti del Comune sono in bilico e Temù rischia, fino alle elezioni di giugno 2024, il commissariamento. Si terrà infatti giovedì sera il Consiglio comunale per la discussione della mozione di sfiducia nei suoi confronti, presentata a metà novembre da quattro consiglieri estromessi: Alberto Cattaneo (ex vicesindaco), Andrea Lamorgesa, Daniela Longhi e Attilio Maroni, insieme all’ex assessore Sergio Regola e all’ex pro-sindaco Corrado Tomasi.

Nel Consiglio del 14 dicembre alle 21:00 ci sarà la resa dei conti e saranno necessari 6 voti per vedere approvata la mozione: da capire se oltre ai quattro sfiduciati di “Insieme per Temù” si faranno avanti i componenti del gruppo di minoranza “Autonomia e cambiamento” guidati da Fabio Fogliaresi. Se la mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino passerà, il Consiglio comunale dovrà essere sciolto e a Temù arriverà il commissario prefettizio.

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