Una donna di 47 anni di origini rumene ha chiesto ed ottenuto di essere rimessa in libertà dopo che le erano stati imposti i domiciliari a seguito di un’operazione dei carabinieri che, a fine ottobre, aveva portato all’arresto di quattro persone, accusate di aver effettuato una serie di furti in supermercati dell’alta Vallecamonica e di aver poi rivenduto la merce rubata.
La donna, parente di alcune delle altre persone fermate, ha però dimostrato –certificati alla mano- che durante il periodo preso in considerazione dalle indagini lei non poteva essere stata coinvolta nei furti perché sottoposta a pesanti cure per la propria salute.
Dopo aver anche dimostrato di non comparire nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza prese in considerazione, il giudice delle indagini preliminari ha accolto la richiesta del legale della 47enne e l’ha rimessa in libertà, riscontrando l’insussistenza degli indizi di colpevolezza.
Sul conto della donna resta però l’accusa di ricettazione, risalente a marzo dell’anno scorso: secondo gli inquirenti ha aiutati la figlia ed il suo compagno a rivendere la merce rubata. Ma la donna respinge anche quest’accusa, sostenendo che in quel periodo se non era allettata a casa era in ospedale per le cure.