Il gruppo Ferrarelle ha annunciato di voler chiudere la linea produttiva delle bottiglie in vetro dell’acqua minerale del suo stabilimento di Boario.
Nello stabilimento camuno di imbottigliamento sono attualmente operative quattro linee: tre per le bottiglie di plastica e una per quelle in vetro, che funziona una settimana al mese.
Le bottiglie di vetro, che rappresentano un veicolo di promozione del territorio, vengono servite in tutti i ristoranti della Vallecamonica e le si possono vedere sui tavoli dei congressi e delle conferenze che si svolgono in zona.
Preoccupazione è stata espressa dai sindacati, che hanno incontrato unitariamente nei giorni scorsi l’azienda. A loro è stato garantito che non ci saranno ricadute occupazionali, ma verrà meno una produzione da 15 milioni di bottiglie all’anno.
La richiesta da parte dei sindacati è stata quella di “un piano industriale in cui compaia chiaramente come l’azienda intende mantenere i livelli produttivi attuali che impiegano mediamente 105 persone all’anno, tra dipendenti diretti e collaboratori stagionali”. Il confronto è appena iniziato e in fabbrica si stanno svolgendo le prime assemblee.
Intanto sulla notizia della scelta avanzata da Ferrarelle si sono espressi con disappunto alcuni operatori turistici e dall’Associazione dei ristoratori camuni, mentre la minoranza in consiglio comunale di Darfo ha annunciato, tramite la consigliera Francesca Benedetti, la presentazione di una mozione per impegnare l’amministrazione comunale darfense a fare da mediatrice affinchè si mantengano le bottiglie in vetro dell’acqua Boario. “Senza entrare nel merito delle legittime scelte aziendali, in un momento in cui la Valcamonica si sta sforzando di promuovere i prodotti di eccellenza del proprio territorio, questo sarebbe una perdita per la Valle“, rimarca la minoranza.