L’acqua è sempre più un bene prezioso per il nostro pianeta: per questo la giornata di ieri, 22 marzo, assume un significato ogni anno più rilevante per la sensibilizzazione sulle nostre abitudini nei suoi confronti. Dal 1992, infatti, le Nazioni Unite hanno stabilito che il 22 marzo sia la Giornata Mondiale dell’Acqua, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sull’importanza dell’acqua dolce e supportare la gestione sostenibile delle risorse sempre più scarse, affrontando la crisi idrica globale.
Il tema che ha scelto l’Onu per quest’anno è la conservazione dei ghiacciai, una delle sfide più urgenti del nostro tempo, che tocca da vicino il nostro territorio, con l’Adamello e il suo inesorabile restringimento sotto gli occhi di tutti.
Nel celebrare questa giornata, l’Ats della Montagna ha voluto ricordare il proprio impegno nei confronti delle sorgenti d’acqua destinate al consumo umano sul proprio territorio di competenza, con operazioni di controllo qualità a cura del Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione (che fa capo al Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria e che ricomprende anche il Laboratorio di Prevenzione).
Numerosi i campionamenti che vengono effettuati in vari punti, dalle sorgenti alle fonti, dai pozzi alle case dell’acqua. Nel territorio dell’Ats della Montagna sono presenti 1.136 sorgenti, 514 punti rete dell’acquedotto, 38 pozzi, 4 corpi idrici superficiali (di cui solo 3 utilizzati) e 92 casette dell’acqua.
I punti da cui prelevare i campioni sono individuati con i Gestori del servizio idrico, in modo che siano rappresentativi dell’intera rete di distribuzione. I risultati ottenuti nel corso degli anni mostrano una nitida fotografia della qualità dell’acqua del territorio, permettendo di monitorare quei punti che hanno evidenziato criticità in passato.
Per questo esiste un Piano dei controlli, che per il 2025 prevede un totale di 1.837 campionamenti sulle acque potabili, oltre a 35 per la ricerca dei Pfas (le sostanze alchiliche perfluorate e polifuorate), 19 per la radioattività e 10 ispezioni ai punti di prelievi.
Alla luce di tutto questo, possiamo stare tranquilli: ad oggi l’acqua distribuita nel territorio dell’Ats è generalmente di ottima qualità; le analisi non evidenziano cariche microbiche o inquinanti in concentrazioni tali da costituire un problema di salute pubblica. Nel 2024, l’84% dei campioni (2.275 sui 2.716 prelevati) sono risultati conformi.
Percentuale che sale al 100% per i controlli alle casette dell’acqua, di cui sono state analizzate il 10%. Inoltre, in collaborazione con Arpa Lombardia e con i Gestori del Servizio idrico integrato sono stati effettuati diciotto campionamenti per la radioattività, e diciassette per la ricerca dei Pfas. Per entrambe le ricerche non sono state rilevate criticità.
Insomma, sul nostro territorio bere l’acqua del rubinetto è una scelta sicura, proprio grazie ai controlli a cui è sottoposta, ma anche sostenibile, perché riduce la produzione di rifiuti e la quantità di trasporti su gomma legati all’acquisto di bottiglie.