La fetta più consistente dei fondi ex Odi assegnati ai Comuni di Confine, 7 milioni di euro (dei 31 complessivi assegnati agli enti camuni) saranno gestiti dalla Comunità Montana e destinati alla realizzazione del progetto del Polo museale interattivo e internazionale della Valle dei Segni, dedicato alla preistoria e alle incisioni rupestri, che sorgerà tra Ceto e Capo di Ponte, serviranno complessivamente 26 milioni (13 sono già stati assicurati dalla Regione e 6 dal Bim).

L’intervento sarà gestito dalla Comunità Montana attraverso la Fondazione Valle dei Segni, presieduta da Alberto Piantoni. Con lui Marina Lanzetti, sindaco di Ceto e referente degli amministratori camuni per questa proposta, e i colleghi di Capo di Ponte, Andrea Ghetti, e di Breno, Alessandro Panteghini. 

Da quello che finora è emerso l’opera sarà un enorme contenitore nel quale troveranno posto un centro congressi, una serie di installazioni contemporanee, un cinema teatro, un ristorante e un’aula digitale che permetterà ai visitatori di viaggiare nella preistoria. È già stato sottoscritto un protocollo d’intesa e a breve verrà assegnato l’incarico per lo studio di fattibilità tecnico economica.

Al momento è stato completato lo studio di tutti i siti d’arte rupestre e ora si procederà con il primo lotto d’interventi a Capo di Ponte e a Ceto, collegando la Riserva delle incisioni di Ceto, Cimbergo e Paspardo con il Parco Nazionale di Naquane.

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