Il Covid-19 non ferma gli arcieri preistorici che, come ogni anno, si incontrano all’Archeopark di Boario Terme per la tappa italiana del Campionato europeo di tiro con l’arco e lancio con il propulsore.

“Ci si aspetta una notevole affluenza di competitori provenienti da tutta Europa e l’Archeopark è pronto ad accoglierli, pur versando in non poche difficoltà dopo la forzata chiusura che ha visto venir meno tutte le visite scolastiche primaverili” spiega il direttore del parco preistorico, l’archeologo camuno Ausilio Priuli.

L’appuntamento sarà per il 7 e 8 agosto prossimi per quella che sarà non solo una gara sportiva, ma anche un’occasione d’incontro per un nutrito gruppo di studiosi e ricercatori, archeologi, tecnici, cultori, appassionati e sperimentatori, che si confronteranno sulle tecniche usate per costruire archi da parte degli antichi popoli preistorici europei, propulsori e giavellotti e sull’uso degli stessi strumenti da caccia e bastoni da lancio.

Certo non si poteva pensare ad un’ambientazione più adatta del parco archeologico di Boario, che non solo è la porta del turismo culturale della Valle Camonica, luogo dove imparare a conoscere il nostro passato e strumento per viaggiare nel tempo, a ritroso fino ai giorni degli antichi camuni, ma anche il parco tematico nel quale si apprende divertendosi e dove l’evento sportivo permette di cogliere, attraverso dimostrazioni ad altissimo livello, l’utilizzo che l’uomo preistorico faceva delle sue preziose armi.

Il programma prevede l’arrivo, l’accoglienza e l’espletamento delle formalità il sabato mattina, mentre nel pomeriggio si svolgerà la competizione di tiro con l’arco preistorico. La mattinata di domenica sarà dedicata al tiro con il propulsore, nel pomeriggio le premiazioni e il concorso mondiale di tiro di precisione con il propulsore preistorico.

La manifestazione si svolgerà nel rispetto dei decreti relativi al contenimento del Covid, con l’organizzazione firmata Archeopark, in collaborazione con Christian Foppa, direttore del Museo di Coira, e degli archeologi Ausilio Priuli e Cristiano Brandolini.

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