A un mese dal lancio è stata fornita da Regione Lombardia la prima proiezione bresciana di AllertaLom, l’applicazione con la quale si vuole monitorare la diffusione del contagio dando la parola ai cittadini, che devono rispondere a un breve questionario in cui indicano quali sintomi riconducibili al Covid hanno avuto in questo periodo.
Sono stati finora 164.320 i bresciani che hanno utilizzato l’app regionale (più di 3 milioni di questionari compilati in tutta la Lombardia). La situazione è ancora tutta da definire, ma, dalle prime elaborazioni, emergono sei potenziali zone bresciane con la maggiore probabilità di ospitare un focolaio attivo, di cui tre sono camune.
Primo fra tutti c’è Vione, con oltre il 13% di persone che segnalano almeno due sintomi legati all’epidemia, poi Ceto – nella fascia tra il 10 e il 13%.Infine, tra il 7 e il 10% – oltre a Fiesse, Castelcovati, Brandico – c’è Monno.
Le percentuali, che si riferiscono a utenti che hanno comunicato più di un sintomo, naturalmente corrispondono al numero dei questionari compilati quotidianamente dagli stessi cittadini, non dei malati effettivi. Va da sé che si tratta di paesi, quelli della Vallecamonica che spiccano nella statistica, molto piccoli (Vione conta poco più di 600 abitanti, Monno circa 500, Ceto arriva a 1.900), quindi la percentuale di adesione è da proporzionare ai residenti. Resta però il fatto che a Vione sono stati comunicati da Ats della Montagna 15 contagi, a Ceto ben 31 e a Monno, invece, soltanto 2. In tal caso probabilmente la popolazione che ha dichiarato di avere sintomi legati al virus non è stata sottoposta a tamponi.
L’applicazione sta consentendo di seguire l’evoluzione del virus nel tempo e la geografia del contagio. Regione invita ancora una volta i cittadini a scaricarla e a compilarla: bastano pochi minuti.