Anche Ceto, con i vicini Niardo e Braone, figura nell’elenco dei Comuni per i quali Regione ha chiesto, per gli eventi eccezionali del mese di luglio, il riconoscimento dello stato di emergenza. Proprio nella notte tra il 27 e il 28 luglio, la Valpaghera è stata interessata da un evento calamitoso che ha riguardato il tratto di strada nei pressi del Put del Sac. Il manufatto, di vecchia realizzazione, sarebbe troppo basso per sopportare le quantità di materiale trasportate dalle forti e improvvise piogge.

Con le precipitazioni di quella sera la strada è stata completamente spazzata via, tanto che il manto stradale, tra l’altro appena posato, si è danneggiato fortemente, impedendo il passaggio a chi era in quota. Come il centinaio di ragazzi ospiti di Campo Tres, rimasti isolati nella colonia di montagna e recuperati con una serie di viaggi effettuati nel primo pomeriggio del 28 luglio dai Vigli del fuoco del comando provinciale.

Un’impresa ha subito realizzato un’opera di pronto intervento che consente il transito in sicurezza lungo la strada. Anche il tubo in pressione che alimenta l’acquedotto comunale e la centralina, rimasto fortunatamente intatto, era però completamente scoperto. Ora il transito lungo la strada è consentito.

Il sindaco di Ceto Marina Lanzetti, in attesa della risposta del Governo in merito al riconoscimento dello stato di calamità, ha trasmesso due richieste di pronto intervento alla Regione per il ripristino della strada in prossimità del Put del Sac e per la rimozione del materiale che è tuttora da sgomberare in Valpaghera.

Il sopralluogo della Regione è atteso per la prossima settimana e Ceto chiederà 35mila euro per il pronto intervento sulla strada di Valpaghera, 6mila, sempre di pronto intervento, serviranno per lo spostamento di materiale sempre nella valletta per consentire il ripristino della viabilità, 800mila per la realizzazione del nuovo Put del Sac, 150mila per la rimozione del materiale e il suo corretto smaltimento ancora in Valpaghera e 100mila per la pulizia della vasca di laminazione del torrente Figna e del suo suo alveo.

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