Almeno cinquanta, secondo i sindacati, gli addetti che mancano all’appello tra infermieri, tecnici sanitari e operatori sociosanitari.
A questi si aggiungono meno medici e meno addetti alle funzioni amministrative e tecniche.
I rappresentanti camuno-sebini e bresciani di Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica (Angelo Zanelli, Gabriele Calzaferri, Francesco Diomaiuta, Giorgio Cotti Cometti e Roberto Sanzogni) ieri mattina a Esine hanno convocato la stampa per rendere nota l’emergenza organici in cui si trova l’Asst Vallecamonica.
Problemi che si sarebbero accentuati dopo il varo della riforma sanitaria e l’istituzione dell’Asst: da un lato le liste d’attesa che si sarebbero allungate, e servizi che rischiano di non essere accreditati per mancanza della dotazione organica richiesta; dall’altro il personale, che si trova a fare straordinari, saltare i riposi e le ferie, prolungare gli orari e obbedire a richiami in servizio.
Una condizione insostenibile, che ieri i sindacati hanno denunciato in maniera unitaria, dopo aver già condiviso il problema con la direzione generale dell’Asst.
I rappresentanti sindacali hanno infatti incontrato il dg Raffaello Stradoni, il quale ha spiegato che per soddisfare i bisogni del territorio è necessario disporre di almeno 1 milione di euro in più rispetto all’attuale spesa per il personale.
Cgil, Cisl e Uil, nel manifestare alla Direzione strategica lo stato di forte disagio vissuto dagli operatori, hanno richiesto alla Direzione di provvedere a una verifica del POAS (Piano Aziendale Organizzativo Strategico) per rendere compatibile l’erogazione dei servizi per acuti nei presidi ospedalieri con le risorse economiche e con gli operatori oggi presenti, per adeguare l’organizzazione dei reparti ospedalieri alle indicazioni regionali e per evitare che gli attuali carichi di lavoro, eccessivi, determinino situazioni di burn-out (stress da lavoro).
In particolare i sindacati hanno lanciato un appello alla Regione, perché si faccia carico delle specificità organizzative che la Asst di Valle Camonica richiede, finanziando adeguatamente i servizi sanitari e sociosanitari del nostro territorio, oltre che la richiesta di intervento alle istituzioni locali.