La Vallecamonica torna a chiedere la costituzione di un proprio Ambito Territoriale Ottimale per la gestione del ciclo idrico. Dal momento che la Corte Costituzionale, chiamata a dire la sua sulla legge regionale che avrebbe dato via alla gestione autonoma dell’acqua in Valle, non ha ancora espresso una sentenza, la Comunità Montana ha deciso di riprovarci.

Durante l’assemblea dell’ente comprensoriale è stata infatti approvata una mozione con cui si torna chiedere il riconoscimento di un Ato camuno, atto che è seguito all’approvazione in Commissione Ambiente in Regione, di un emendamento proposto da Massimo Sertori, assessore alla Montagna, con cui si specifica che la possibilità di creare un sub ambito territoriale ottimale sarebbe riservato solo alla Vallecamonica.

In questo modo, non si creerebbero precedenti e si bloccherebbero eventuali altre richieste simili da altri territori: l’emendamento è atteso in Consiglio Regionale entro fine mese. La mozione approvata in Comunità Montana ha destato però qualche perplessità tra gli otto Comuni che hanno aderito ad Acque Bresciane.

Luca Masneri, sindaco di Edolo, si è fatto portavoce di questi Comuni tramite una nota in cui, dopo aver precisato che tutti sono “favorevoli all’istituzione dell’Ato di Vallecamonica”, si esprime la contrarietà “ai metodi fin qui utilizzati, perché nella mozione non si parla dei Comuni che hanno aderito ad Acque Bresciane ed alla possibilità del loro passaggio nell’Ato di Vallecamonica”.

“La mozione”, prosegue Masneri, “non ha tenuto conto delle diverse realtà della Valle e non c’è stato un confronto sui contenuti. (…) Invito il presidente Bonomelli a convocare un incontro con tutte le amministrazioni della Valle sull’argomento e ad un uso etico dei soldi, perché noi dobbiamo amministrare nel migliore dei modi quelli pubblici e non privati o di una sola parte”.

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