Gli studenti affollano gli autobus, sia per andare a scuola che per tornare a casa. Un affollamento che supera però i carichi consentiti ai mezzi, costringendo ai ragazzi ed alle ragazze che studiano in Vallecamonica ad essere stipati come sardine nei loro tragitti e che, soprattutto, viola tutte le regole sul distanziamento previste nelle norme per contenere il Covid-19.

Sono numerosi i genitori che, in queste prime settimane di scuola, hanno già espresso le loro lamentele: alcune sono giunte sulla scrivania di Sandro Bonomelli, presidente della Comunità Montana, che si è fatto portavoce della condizione scrivendo all’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale, senza però ricevere alcuna risposta.

Bonomelli ha quindi scritto direttamente al Prefetto di Brescia, mettendosi a disposizione per prendere parte ad un tavolo di confronto e trovare una soluzione. Il presidente dell’ente comprensoriale lamenta che “a causa delle poche corse messe a disposizione dall’Atp locale si potrebbero vanificare gli sforzi fatti anche dagli Istituti scolastici per evitare qualsiasi rischio per la salute, con il rischio di compromettere la frequentazione e la qualità della didattica”. Tra le aree più in difficoltà, la Valgrigna, dove una cinquantina di famiglie hanno contattato i propri Comuni e la Comunità Montana che, ora, si augura di trovare “la migliore soluzione per tutti”.

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