Il camuno Pierluigi Mottinelli, ex Presidente della Provincia, Carlo Caromani, ex comandante della Polizia Provinciale, ed altre sei persone sono state assolte con formula piena dall’accusa di aver dato l’ok quattro anni fa ad alcune battute di caccia illecite al cinghiale.

Dopo aver sentito il sostituto procuratore, il Tribunale di Brescia ha assolto tutti, sostenendo che “il fatto non sussiste”, come da sempre dichiarato dalle difese. Tutto era cominciato quando in Procura, tramite una fonte, era giunta la notizia che i cacciatori bresciani potevano usufruire, al di fuori della stagione venatoria, di battute di caccia camuffate da piani di abbattimento: secondo l’accusa, l’abbattimento non aveva ricevuto il via libera dall’Istituto Superiore per la protezione e ricerca ambientale.

I carabinieri forestali, nel 2018, avevano presentato un’informativa che parlava di 150 battute di caccia e 300 cinghiali abbattuti in tutta la Provincia. Lav, Lac, Legambiente e Wwf si erano costituite parte civile. Secondo il giudice, però, il Broletto ha proceduto regolarmente: sono quindi cadute tutte le accuse, da quella di uccisione ingiustificata di animali e di macellazione, fino a quella di peculato ed inquinamento ambientale.

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