(Foto da Facebook)
La Vallecamonica e l’Irpinia hanno sperato insieme, fino alle 13:30 di questo venerdì 29 gennaio, quando, a cinque giorni dalla sua scomparsa, Domenico Carrara è stato ritrovato senza vita.
Il 33enne si era trasferito da Grottaminarda (AV) a Bienno dall’autunno scorso, quando aveva accettato un incarico di collaboratore scolastico presso la scuola media di Berzo Inferiore. Amante della natura e delle camminate, nella giornata di domenica, stando alle ricostruzioni fatte dagli inquirenti in base alle testimonianze raccolte dai parenti e dagli amici che per ultimi l’avevano sentito, ha deciso di fare una passeggiata. Il suo telefono però, nelle ore successive, suonava a vuoto e il lunedì non si è presentato al lavoro.
Da qui l’allarme: le ricerche sono scattate immediatamente con un grande dispiegamento di forze e si sono protratte per tutta la settimana, da domenica sera fino a venerdì, rendendo sempre più flebile la speranza di trovarlo in vita, a causa delle basse temperature e dell’impervietà delle zone battute.
In un primo momento i ricercatori si erano inoltrati in Cerreto, e successivamente fino alla zona di San Glisente, in territorio di Berzo, in seguito alla segnalazione di un possibile avvistamento. Poi le battute sono proseguite verso Breno, soprattutto nei dintorni di Campogrande, Degna e Astrio, sulla base delle indicazioni di un altro testimone.
Venerdì mattina la svolta, con l’individuazione, da parte di squadre miste di ricerca e soccorso tecnico, prima di alcuni oggetti e poi del corpo immobile del ragazzo, steso a terra in fondo a un precipizio di una cinquantina di metri in una zona impervia: località Val Degna, a Prestine, nel comune di Bienno, poco distante da un sentiero in prossimità dell’agriturismo Prestello.
L’ultimo avvistamento lo indicava lungo la strada che va verso il Cerreto: secondo una prima ricostruzione degli esperti, quindi, Carrara avrebbe successivamente intrapreso il percorso che sale verso il Passo del Crocedomini. Una squadra di tecnici esperti, preparati per affrontare terreni molto impervi e di difficile accesso, appartenenti alla V Delegazione Bresciana del Cnsas, insieme con i Saf – Vigili del fuoco, ha effettuato una serie di calate con le corde perché la zona del rinvenimento è inaccessibile dall’alto.
Il medico arrivato sul posto con l’elicottero di Brescia dell’Areu ha constatato il decesso dell’uomo, quindi il magistrato ha disposto il nulla osta per il recupero; il corpo di Domenico è stato portato nella piazzola dell’ospedale di Esine e poi in camera mortuaria, dove i genitori, dopo giorni di angoscia, hanno proceduto al riconoscimento del figlio.