(Un lupo immortalato a Temù, foto di Stefano Sandrini)

Si aggiunge un’altra testimonianza a quella del cane da caccia dilaniato da un branco di lupi diffusa nelle scorse ore da Giornale di Brescia e ripresa dai nostri notiziari.

Arriva sempre da Temù e Villa Dalegno, dove da tradizione alcune famiglie allevano greggi di pecore. Americo Belotti, per tutti Ame, ha contattato la nostra redazione per raccontare con rammarico e rabbia che il suo gregge, in origine composto da 60 capi, si è ridotto a 15 pecore a causa della presenza del lupo nella zona.

“Due anni fa l’orso in primavera mi aveva ucciso 10 pecore” ci ha detto “Adesso ci sono i lupi che si avvicinano sempre più al paese: mi sono rimaste solo poche pecore che sarò costretto a chiudere in un recinto, ma non è detto che il lupo non riesca a entrare”.

La famiglia Belotti non è una famiglia di pastori ma il gregge è una sorta di lascito che si tramanda di padre in figlio. Lo smacco quindi è maggiore. La Forestale è salita per i rilievi e ha confermato che le pecore erano state dilaniate da lupi. Ma nessun risarcimento è stato riconosciuto a causa dei pochi fondi disponibili, ci ha detto ancora Belotti.

Nella zona sopra Villa Dalegno, ma anche vicino a Pezzo, alcuni esemplari sono stati avvistati e immortalati dalle foto-trappole, e la gente inizia ad avere paura quando passeggia nei boschi. Inoltre i pascoli e i prati ne risentono: le pecore li tenevano puliti e in ordine. La presenza dei branchi sta frenando l’attività degli allevatori, che si sentono abbandonati dalle istituzioni e continuano a ribadire che nelle nostre piccole vallate la convivenza con il lupo non è possibile.

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