Fa discutere a Braone la modifica apportata, con una delibera di Guinta dello scorso 10 ottobre, al regolamento che autorizza la richiesta di spazi e sale e altri luoghi di proprietà del Comune.

Il sindaco Sergio Mattioli ha apportato al modulo di richiesta un cambiamento, togliendo i richiami espliciti al rispetto della Costituzione e al non utilizzo degli spazi pubblici per la propaganda fascista e discriminatoria.

Una clausola che era stata aggiunta dalla precedente amministrazione guidata da Gabriele Prandini nel 2019, a seguito di un’occupazione abusiva da parte di un partito di estrema destra della piazzetta antistante il municipio. Ispirandosi a tanti altri Comuni Italiani, anche camuni, e prendendo spunto dalla delibera del Comune di Brescia, la Giunta Prandini aveva aggiunto nel modulo il riferimento alla Costituzione e alla Legge Scelba. Questa parte nell’attuale versione del modulo di richiesta è stata “tagliata”.

L’opposizione, di cui Prandini fa ancora parte insieme a Flavia Rebuffoni, preso atto della modifica dichiara: “La nuova Giunta ha confermato la propria simpatia verso le campagne discriminatorie e incostituzionali di alcune componenti di estrema destra. Da oggi, quindi, con il beneplacito dell’amministrazione, chiunque inneggi al fascismo, o comunque non rispetti la nostra Costituzione oppure ponga in essere propaganda discriminatoria proibita dalle nostre norme può trovarsi ben accolto dal nostro paese. Riteniamo che con questa scelta si stia andando verso una direzione profondamente negativa”.

Anche l’Anpi Sezione di Vallecamonica, Fiamme Verdi e Anei, sono intervenute con un comunicato in cui esprimono la propria ferma censura nei confronti dell’operato dell’amministrazione braonese, auspicando che il sindaco e la Giunta ritornino sui loro passi “ripristinando nella sua integralità la precedente delibera”.

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