Le categorie sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil di Brescia e Lombardia hanno espresso apprezzamento per i risultati ottenuti nella complessa vicenda de L’Alco: fino a oggi nonostante la grossa crisi in cui è incappato il gruppo di Rovato si sono salvaguardati 460 posti di lavoro, grazie alle acquisizioni di otto cash & carry da parte del gruppo Migross e dei 17 punti vendita da parte di Conad.

Da dicembre verranno assunti da Migross i 211 addetti degli otto ingrossi che ha ritirato da Alta Sfera, mentre per Conad la vertenza è in via di definizione. A Braone (l’unico cash&carry situato in Vallecamonica) i 27 dipendenti hanno tutti firmato per l’assunzione con Migross, insegna sotto la quale passerà il punto vendita. In termini di ammortizzatori sociali i lavoratori godranno di 11 mesi di cassa integrazione anche nel 2022, un periodo necessario per le ristrutturazioni dei negozi. Non si sa ancora quando riaprirà la struttura camuna, ma sicuramente avverrà nei primi mesi del 2022, il tempo necessario per sistemare gli ambienti e rifornire gli scaffali, chiusi da marzo 2021. Per L’Alco spa e L’Alco Grandi Magazzini spa, ricordiamo, all’inizio di ottobre, sono stati presentati i piani concordatari in continuità tramite cessione del ramo d’azienda.

Nell’incontro con i rappresentanti territoriali dei lavoratori e la stampa i segretari Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno sottolineato il successo della mediazione sindacale, attraverso cui si è ottenuto da parte delle società acquirenti il pagamento di quattro mesi che i dipendenti vantavano come arretrati mai saldati, delle quattordicesime e delle una tantum. I sindacalisti hanno ribadito inoltre l’importanza strategica della gestione concertata della crisi, in cui sono stati coinvolti Prefettura, Regione e il Ministero dello sviluppo economico.

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