Siglato a Breno il protocollo d’intesa tra la provincia di Brescia e la Comunità Montana di Vallecamonica finalizzato al finanziamento di interventi strutturali di valorizzazione del territorio montano, di salvaguardia ambientale e di sviluppo socio economico.
In concreto si tratta di quattro annualità da 500mila euro ciascuna fino al 2020, frutto dei canoni di derivazione idraulica, estensibili anche oltre: si tratta di ben 2 milioni di euro che la Provincia mette a disposizione del territorio camuno attraverso la Comunità Montana.
Sul fronte dell’idroelettrico la Valcamonica fa la parte del leone in provincia, con ben 119 centrali che hanno una potenza media complessiva di 45.843 kw a fronte delle 230 complessive che operano sul territorio provinciale con una potenza di 94.210 kw. Per questo i progetti da avviare devono valorizzare il territorio montano, che può risentire della presenza di centraline.
Mottinelli, in ossequio al principio di sussidiarietà, ha ribadito come le competenze sulle gare di rinnovo delle grandi derivazioni idroelettriche vadano assegnate alle autonomie locali: “In coerenza a questo principio vogliamo assegnare a questa sottoscrizione una valenza lombarda e nazionale”.