Si avvicina per la parrocchia di Breno il Triduo dei Morti, sempre molto sentito e partecipato. Questa volta, date le restrizioni, l’appuntamento sacro dovrà essere vissuto in maniera più controllata e contenuta. Nonostante ciò il Triduo è stato programmato per questo fine settimana, dal 28 al 31 gennaio, dopo che anche il Consiglio Pastorale parrocchiale si è interrogato sull’opportunità di celebrarlo nella data prevista e classica oppure posticiparlo. La decisione presa è stata quella di viverlo ugualmente, rispettando il calendario, pur rinunciando alla “macchina” sull’altare (nella foto quella del 2020) e alla chiesa gremita.

Le parole di don Mario Bonomi

Don Mario Bonomi spiega: “Il sacro Triduo della nostra parrocchia andrà vissuto in forma essenziale, come questi tempi ci impongono. La macchina non sarà montata, ma non perderemo occasione di ricordare i nostri defunti, sia perché loro pregano per noi, sia perché noi preghiamo per loro. Abbiamo aggiunto l’appuntamento del giovedì sera alle 20:00, con la riflessione di don Guido Menolfi, che ci accompagnerà anche nei giorni successivi. Venerdì 29 gennaio messa alle 8:00 (in diretta su Radio Voce Camuna) e delle 20:00; sabato 30 messa alle 8:00 e alle 18:30. Domenica, oltre alle messe del mattino, ci sarà una messa 16:00 e la solenne chiusura alle 18:30. Non abbiamo potuto fare inviti, abbiamo aggiunto qualche messa per dare modo ai fedeli di distribuirsi nel corso delle diverse giornate e celebrazioni. Rimarrà la possibilità dell’adorazione personale”.

Don Mario inoltre ci spiega meglio cos’è la macchina del Triduo, realizzata in legno intagliato da Fortunato Canevali negli anni ’30 del ‘900: “Ci sono numerosi volontari che tradizionalmente, a metà gennaio, iniziano a costruire questa macchina, con il duomo che diventa un cantiere aperto e questo apparato solenne, che si sposa benissimo con l’altare maggiore della chiesa, prende forma. Le luci ora sono elettriche, ma una volta erano tutte candele. La macchina del Triduo ha al centro una grande raggera per posizionare il grande ostensorio rimaneva montata fino alla festa patronale di San Valentino”.

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