“Il sindaco spieghi come stanno le cose”. Con questa richiesta la minoranza consiliare di Breno torna a toccare il “tasto dolente” delle cosiddette grandi opere.

Se la rotatoria a nord del paese è stata realizzata, per il resto l’opposizione fa notare ai cittadini che in cinque mesi – ovvero dall’insediamento della nuova amministrazione targata Panteghini – “poco o nulla è stato fatto, il paese è in disordine e le grandi opere sono tutte ancora al palo, nonostante alla fine del mandato di Farisoglio avessero detto di essere a buon punto”. Questa la denuncia di Giampiero Pezzucchi, Vittorio Dò, Fabrizio Putelli e Gianfranco Domenighini, che puntano il dito contro l’ascensore per il castello e i parcheggi di Piazza Mercato.

Per l’ascensore, scrivono dalla minoranza, a quasi un anno dall’annuncio di avvio dell’opera poco o nulla è stato fatto, se non la pulizia della parete della collina.

Dall’altra, la Piazza Ronchi, dove, dopo i rinvenimenti archeologici la data di conclusione dei lavori è slittata più volte e l’impresa che svolge il ruolo di appaltatrice ha chiesto 273mila euro per i danni del fermo cantiere dovuto agli scavi della Sovrintendenza. La conclusione dei lavori, inizialmente fissata al 30 luglio, è stata prorogata al 25 novembre, ma l’opposizione dice di dubitare che si riesca in meno di un mese a chiudere il cantiere per il parcheggio interrato e la riqualificazione della grande piazza.

Infine si guarda alla piscina: il progetto definitivo non è pronto, per ora è stato solo di recente conferito un incarico di 12 mila euro agli archeologi per un primo sondaggio sull’area in cui sarà costruito l’immobile. La minoranza è scettica anche sulla scelta della collocazione dell’impianto. Anziché nella zona della caserma, sarebbe meglio costruirla all’ingresso del paese, diceno Pezzucchi e compagni.

La minoranza ha presentato delle interrogazioni sulle grandi opere, ricevendo dalla maggioranza risposte che non ritiene soddisfacenti.

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