Il futuro della storica Casa del Capitano di Vallecamonica resta incerto. L’edificio ha sede a Breno, in Piazza Sant’Antonio, e risale ai tempi della Serenissima, quando era usato dal Governo del Capitano di Valle. Nel corso degli anni la struttura è finita nel degrado: l’ultima ristrutturazione risale a trent’anni fa, quando fu sistemata la facciata ed il salone del primo piano.
Passata nelle mani di un’immobiliare, al fallimento di quest’ultima alla Casa del Capitano, nell’ottobre scorso, furono messi i sigilli, in attesa di finire all’asta. L’appuntamento era stato fissato per giovedì, ma all’ultimo momento l’asta è stata rinviata a novembre.
C’è da dire che a Breno resta il timore che un edificio di tale valore storico possa finire nelle mani di qualche speculatore, che potrebbe approfittare dei ribassi d’asta per acquistarlo ad un prezzo inferiore rispetto s quello attuale, stimato in 370mila euro. Per questo, durante l’ultimo Consiglio Comunale, la minoranza di Progetto Breno aveva presentato una mozione che invitava il sindaco ad impegnarsi a procedere con l’acquisto della struttura.
Nelle ore scorse, invece, il Circolo Culturale Ghislandi (che per un periodo ha avuto la propria sede all’interno dell’edificio) ha scritto una lettera a sindaco e Comunità Montana, chiedendo di “riscattare la sorte del palazzo dall’onta della vendita al massimo ribasso”, preservando la storia di una struttura “in cui per secoli furono insediate ed operarono le ‘magnifiche’ istituzioni dell’autonomia municipale della Vallecamonica” durante la dominazione veneziana. Al momento, però, dal Comune non è giunta risposta: chissà che da qui a novembre, quando si terrà l’asta, qualcosa si muova.