Sono ore di trepidazione per il Breno: la società ha accettato amaramente il verdetto del campo di domenica scorsa, quando i granata sono stati retrocessi in Eccellenza nella gara di play-out contro il Seregno, ma non accetta eventuali irregolarità.

Come quella contestata proprio al Seregno per il caso Konate, oggi discusso davanti al Tribunale Federale. La squadra brianzola ha schierato il giocatore con due maglie ma, ed è questa la ragione della contestazione, è stato tesserato quattro volte, quando il massimo consentito è di tre.

I camuni si sono sentiti poi per certi versi presi in giro, dal momento che il Seregno ha deciso di schierare Konate (in panchina nelle ultime due giornate, dopo che il caso era esploso) proprio negli ultimi minuti del play-out.

Il Breno, ad ogni modo, aveva presentato ricorso prima della partita: “Nel caso in cui salti fuori che il Seregno ha sbagliato”, ha spiegato al Giornale di Brescia Andrea Foresta, direttore generale del Breno, “non vorremmo sentirci dire che siamo arrivati fuori tempo massimo. Noi siamo per il rispetto delle regole e Konate è stato tesserato quattro volte, dunque qualcosa non ha funzionato”.

A rendere il ricorso differente dagli altri è il fatto che è stato presentato al Tribunale Federale e non alla Corte d’appello della giustizia sportiva, che fino ad ora li ha rigettati mandando però il materiale alla Procura Federale affinché le questioni fossero approfondite.

“Siamo pronti ad arrivare al Coni”, aggiunge Foresta, consapevole però che i tempi lunghi della Procura potrebbero portare ad una sentenza durante il prossimo campionato, con una penalità inflitta al Seregno di cui il Breno se ne farebbe poco.

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