Da ex asilo e struttura da tempo inutilizzata a residenza destinata ad ospitare artisti e designer ed a tramandare la tradizione artigianale locale. Sabato, a Monno, è stato inaugurato Ca’Mon, il nuovo centro di comunità per l’arte e l’artigianato di montagna, progetto costato oltre mezzo milione di euro: 415mila sono serviti per i lavori (e sono giunti in parte dalla Fondazione Cariplo, che ne ha versati 298mila), 136mila per le attività di animazione artistica e locale, dal Distretto Culturale e dalla Cooperativa Il Cardo.

L’interno è stato arredato grazie a mobili recuperati dal Comune in alberghi e ristoranti della zona o dai precedenti allestimenti della Regione del progetto Alpfoodway. Ca’Mon è un luogo di formazione, con la possibilità di partecipare a laboratori per professionisti, ma anche un luogo di aggregazione e di tradizione.

Al centro del progetto c’è infatti anche l’intenzione di tenere vivi alcuni saperi monnesi, come i cosiddetti “pezzotti”, i tappeti tessuti a mano con materiale di recupero, ma anche la lavorazione ed intreccio del legno per la creazione di cesti, della lana e di filati vegetali contadini (appoggiandosi su campi sperimentali avviati l’anno scorso).

A guidare la residenza Stefano Boccalini, già curatore de “La ragione nelle mani” e che ora si occuperà del programma culturale e delle attività di Ca’Mon. La festa per l’inaugurazione è proseguita anche questa domenica, con la possibilità di visitare i locali, aperti a tutti.

Share This