Dopo la batosta dovuta alla chiusura repentina e prolungata durante la pandemia, i comprensori sciistici, in attesa di inaugurare la nuova stagione, guardano con preoccupazione al caro energia. Mantenere gli impianti accesi, produrre neve, illuminare le piste e molte altre azioni quotidiane potrebbero costare molto ai gestori di Ponte di Legno – Tonale e non solo.

Se fino a due anni fa l’energia, per tutti gli esercenti funiviari, costava 0,20 euro al kilowattora, l’anno scorso è salita a 0,40 circa. Questo fino al 31 dicembre, perché nel 2023 potrebbe ulteriormente aumentare, arrivando a triplicare il suo costo fino a 0,60 euro al kwh. Un rincaro che non potrà che avere, come conseguenza, un aumento delle tariffe per gli sciatori tra il 5 e l’8 per cento, in base alla tipologia di biglietto o abbonamento.

Proprio il comprensorio tra alta Vallecamonica e Trentino si sta preparando al prezzo dinamico. Con la riapertura della stagione saranno messi in vendita online una serie di skipass a un prezzo ridotto: chi li acquisterà per primo avrà la possibilità di spendere di meno. In tal modo, oltre ad invogliare gli appassionati con le offerte, i gestori si garantiranno una quota di giornalieri venduti e potranno compensare i rincari da pagare mantenendo aperti e in funzione gli impianti.

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