Legambiente Basso Sebino torna ad esprimere il suo dissenso nei confronti del progetto che vorrebbe la realizzazione della nuova Casa della Comunità di Pisogne nell’area verde “ex Giordani”. Lo ha ribadito in una lettera indirizzata al Direttore dell’ASST della Valcamonica, e inviata in copia anche al Sindaco di Pisogne.

Gli ambientalisti, con al vertice Dario Balotta, descrivono l’area scelta: “un prato verde di 4 mila metri quadrati coltivato a seminativo che inspiegabilmente era destinata ad attività ricettiva alberghiera dal PGT, e che ora su vostra richiesta è stata trasformata in struttura d’interesse sanitario ed assistenziale, senza varianti al Piano di Governo del Territorio”.

Secondo Legambiente “la disponibilità dai 4 ai 6 milioni di euro (risorse di Regione Lombardia e del PNRR) non giustifica che essa debba essere costruita consumando nuovo suolo agricolo”. Vengono perciò indicati altri siti già presenti a Pisogne, inutilizzati o obsoleti, che potrebbero essere ristrutturati: “l’ex scuola elementare, l’ex trafileria Afer, la villa Damioli ed altri ancora, che renderebbero ancora più attraente e verso la completa rigenerazione urbanistica l’abitato di Pisogne” si legge nella lettera, in cui viene sottolineato: “Essendo nota la gravissima crisi di personale medico e paramedico che stanno attraversando le strutture sanitarie lombarde, e non solo, l’eventuale ripartenza e allungamento dell’iter realizzativo della casa della Comunità, spostando il progetto su un sito da ristrutturare, non nuocerebbe visto che i tempi di  arruolamento del personale che verrebbe impiegato sono nettamente più lunghi della costruzione della casa di Comunità”. Da Legambiente Basso Sebino viene messa nero su bianco la richiesta di rivedere il progetto.

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