Con il coordinamento di Regione Lombardia prosegue l’attività necessaria alla definizione e alla realizzazione delle progettualità da attivare nell’ambito del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR), allo scopo di potenziare i servizi ospedalieri e territoriali della sanità camuna. “Le progettualità definite, che coinvolgono il Polo Ospedaliero e la Rete Territoriale, ammontano attualmente a circa 70 milioni di euro, tuttavia l’affinamento dell’iter prevede lo stanziamento di ulteriori potenziali risorse” rende noto l’Asst di Vallecamonica, in collaborazione con Ats della Montagna.

Cardine della strategia del rafforzamento della Rete Territoriale è l’implementazione delle “Case della Comunità” e degli “Ospedali di Comunità”, da realizzare ristrutturando strutture già esistenti o creandone di nuove. Questa settimana si è compiuto un importante step nel calendario del Piano Strategico previsto da Regione Lombardia, in quanto, con la direttiva regionale dell’11 ottobre, sono stati identificati e definiti ufficialmente dalla Giunta gli edifici esistenti del Servizio Socio Sanitario Regionale ritenuti idonei, sulla base dell’attività istruttoria espletata, per svolgere la funzione di Casa della Comunità o di Ospedale di Comunità.

All’interno di Case e Ospedali di Comunità saranno collocate tutte le funzioni più prossime al cittadino, come prevenzione e promozione salute; cure primarie con tutto il necessario per gestire i pazienti cronici; un’area di ambulatori specialistici per criticità poco complesse e un’area di servizi integrati col Comune, che si colloca tra aspetto sanitario e sociale. Una Casa di Comunità indicativamente sarà al servizio di 25 mila abitanti, come previsto per le zone di montagna.

In particolare, per quanto riguarda la Vallecamonica, saranno oggetto di intervento cinque edifici di proprietà di Asst: la sede dei Poliambulatori di Ponte di Legno, che ospiterà la Casa della Comunità, l’Ospedale di Edolo, che ospiterà l’Ospedale di Comunità e la Casa della Comunità, l’Ospedale di Esine, che ospiterà l’Ospedale di Comunità, e le due sedi di Breno e Darfo dell’Asst, pronte ad ospitare a loro volta Case della Comunità.

Ora sarà l’Ats a passare all’azione per presentare alla Direzione Generale Welfare, entro il 1° dicembre, i progetti di fattibilità tecnico-economica da approvare entro il 31 dicembre, data in cui almeno due Case della Comunità e un Ospedale di Comunità verranno attivati in Valle. La programmazione prevede inoltre entro dicembre l’identificazione di interventi su edifici di proprietà degli enti locali ritenuti idonei per svolgere la funzione di Casa della Comunità o Ospedale di Comunità. Al momento l’unico di cui si parla è un edificio sul territorio di Pisogne.

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