La maxi inchiesta sul dossieraggio che ha travolto il nostro Paese in queste ore ha toccato anche il Bresciano. Secondo le ultime stime della Direzione distrettuale antimafia di Milano le persone che potrebbero essere state spiate con accessi abusivi alle proprie banche dati potrebbero essere più di 800mila.

In attesa degli interrogatori davanti al gip di Milano previsti per il 31 ottobre, emergono i nomi dei bresciani coinvolti nella vicenda. Sei in tutto, di cui due indagati e quattro vittime delle attività di spionaggio. Tra queste ultime, compare anche il nome di un iseano: Danilo Serioli, 43enne, consigliere comunale di Sulzano e nella Giunta della Comunità Montana del Sebino Bresciano in qualità di Assessore allo Sport e Tempo libero.

Il suo nome si aggiunge a quello di Domenico, Carlo ed Andrea Battagliola, rispettivamente fratello, nipote e figlio di Giuseppe Battagliola, a capo della Linea Verde srl, azienda tra l’altro produttrice di note zuppe e ora indagato.

Secondo gli inquirenti sarebbe stato lo stesso Battagliola a commissionare il controllo dei familiari, ma lui si difende sostenendo di non aver mai agito con finalità ricattatorie, ma spinto dal sospetto di un presunto spionaggio industriale. L’altro indagato è invece Mattia Coffetti, 36enne di Rodengo Saiano, esperto in cyber security finito su giornali già un anno fa per essersi fatto impiantare sottopelle cinque microchip.

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