Nel mistero intorno al caso dell’omicidio di Laura Ziliani si aggiunge un luogo, finito al centro dei servizi in onda sulle tv nazionali. E’ l’ex casa dei dipendenti Enel, oggi abbandonata, che si trova a pochi metri di distanza da dove, l’8 agosto scorso, è stato rinvenuto il corpo dell’ex vigilessa da tempo residente a Brescia.

L’edificio, secondo alcuni, avrebbe ospitato in passato dei riti satanici, come dimostrerebbero le scritte ed i segni che sono presenti sulle mura al suo interno. Secondo altre ipotesi, il corpo della vittima potrebbe essere stato nascosto qui prima del suo ritrovamento.

Ma a respingere sia l’ipotesi dei riti satanici che quella della presenza del corpo di Ziliani dentro l’abitazione è Giuseppe Pasina, sindaco di Temù, che intervistato da Teleboario ben ricorda che durante le ricerche avviate a maggio gli inquirenti presero in considerazione la struttura, non trovandovi al suo interno nulla che potesse ricondurre alla donna.

Il sindaco, nelle settimane scorse, è stato sentito dal Pm titolare dell’inchiesta: la sua speranza –e con lui quella di tutta la comunità di Temù- e che il caso si risolva il prima possibile, riportando il paese dell’alta Valle alla sua solita tranquillità.

Nell’intervista, inoltre, Pasina confida di stare pensando alla possibilità di costituirsi, in quanto sindaco, parte civile offesa. Intanto, dal carcere, Silvia e Paola Zani (figlie della donna) e Mirto Milani continuano a non parlare.

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