Lavori in vista per migliorare l’ingresso al paese di Cividate Camuno

Lavori in vista per migliorare l’ingresso al paese di Cividate Camuno

Novità viabilistiche per Cividate Camuno nel 2023: il Comune ha ricevuto, alla fine dello scorso anno, un contributo da circa un milione di euro grazie alla Provincia, per 550mila euro di fondi Odi, e al Bim, per 450 mila euro.

Verrà investito nel rifacimento e nella sistemazione del marciapiede su via Roma, nel tratto che collega la stazione, e ancor prima la zona industriale, all’ingresso al paese e al ponte sul fiume Oglio. Lo studio di fattibilità è già sulle scrivanie del Municipio, ora si pensa alla progettazione.

Nel dettaglio sarà completamente rifatto il marciapiede per creare un percorso pedonale e ciclabile che permetterà di passare su quella che sarà a tutti gli effetti una terrazza sull’Oglio.

L’accoglienza che ci vuole per i turisti, che potranno poi decidere se svoltare a sinistra, verso Spinera, oppure proseguire in direzione del teatro e anfiteatro romano e del Museo archeologico, anche grazie alle indicazioni che verranno realizzate su dei pannelli illustrativi, con cenni sulla romanità in Valcamonica e informazioni sui siti da visitare.

Cavalcavia di Cividate Camuno, il progetto della Provincia per metterlo in sicurezza è ancora sulla carta

Cavalcavia di Cividate Camuno, il progetto della Provincia per metterlo in sicurezza è ancora sulla carta

È almeno dal 2017 che si parla della messa in sicurezza del cavalcavia della provinciale 345 delle Tre Valli all’altezza di Cividate Camuno, che, in seguito alla caduta di calcinacci sulla ciclabile sottostante, aveva fatto rilevare degrado e ossidazioni del manufatto.

La Provincia di Brescia, competente per il tratto nei pressi dello svincolo della superstrada e della rotonda che conduce alla zona industriale, aveva sviluppato un progetto di risanamento urgente. L’intervento, da 1,4 milioni totali, sarebbe dovuto iniziare nella primavera del 2020. Ma sono trascorsi ormai due anni e nessuno ci ha messo mano.

Il progetto tutt’ora prevede la riduzione della carreggiata da 10 a 8,50 metri, il rifacimento dei cordoli con l’installazione di barriere, il rinforzo dei setti laterali e delle selle, un nuovo sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane e una serie di ripristini con materiali ad alte prestazioni.

In poco più di un anno i lavori necessari potrebbero terminare: richiederebbero, era stato detto, 52 settimane di svolgimento, 42 delle quali con il senso unico alternato regolato da semaforo e le ultime 10 di chiusura totale, un prezzo da pagare per vedere risolto un problema viabilistico che riguarda tutta la Vallecamonica.

Nell’attesa che il Broletto apra il cantiere, infatti, è sempre in vigore l’ordinanza che vieta il transito sul cavalcavia ai mezzi con carico superiore alle 100 tonnellate diretti nella zona industriale di Cividate Camuno, che vengono perciò dirottati lungo la viabilità interna a Piancogno, penalizzando la vivibilità dell’abitato e le forge stesse.

Cividate Camuno, definiti gli accordi con l’Agenzia del demanio per la proprietà della vecchia sede del Museo e l’utilizzo della nuova

Cividate Camuno, definiti gli accordi con l’Agenzia del demanio per la proprietà della vecchia sede del Museo e l’utilizzo della nuova

La vecchia sede del Museo Archeologico di Vallecamonica di via Roma a Cividate Camuno, donata negli anni ’80 al demanio allo Stato dal BIM di Vallecamonica, è stata ceduta al Comune di Cividate Camuno. La formalizzazione di questa permuta è avvenuta nei giorni scorsi tra l’ente e l’Agenzia del demanio, per la regolarizzazione degli immobili.

Il sindaco Cirillo Ballardini, in cambio di questa acquisizione, ha ceduto all’Agenzia del demanio il pianterreno della nuova sede del Museo, aperta da giugno in Piazza Giacomini, nell’ex incubatore d’impresa. Il primo piano dell’immobile è stato concesso inoltre in comodato gratuito al Ministero della Cultura. Un grande vantaggio per Mic e Direzione Regionale Musei Lombardia, dato che le superfici espositive a disposizione del nuovo Museo della romanità in Vallecamonica si sono così ampliate di oltre mille metri quadrati.

Oltre a quadruplicare gli spazi espositivi, la sede è ora in una zona centrale molto vicina ai resti della città romana. L’altro vantaggio è che lo Stato, proprietario ora di una parte dell’immobile, comparteciperà alle eventuali spese per le manutenzioni straordinarie del Museo.

La vecchia sede situata nei pressi dello svincolo della superstrada viene affittata dal Comune di Cividate all’Unione dei Comuni degli Antichi Borghi – che comprende Borno, Cividate, Esine, Malegno, Niardo e Ossimo – e vi si trovano gli uffici e il comando di polizia locale.

Ancora una lunga chiusura per il Museo di Cividate Camuno. Il Comune cerca di tamponare

Ancora una lunga chiusura per il Museo di Cividate Camuno. Il Comune cerca di tamponare

“Il Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno sarà chiuso da martedì 20 luglio a giovedì 29 luglio, ci scusiamo per il disagio”. Ancora una volta si legge questo cartello in Piazza Giacomini per mancanza di personale del Ministero della Cultura, e non si tratta di un problema nato con l’apertura della nuova sede ma di una criticità annosa (e che non riguarda soltanto il Museo statale camuno ma diversi musei lombardi) l’esposizione di Cividate Camuno deve chiudere temporaneamente i cancelli ai visitatori. Attualmente i dipendenti ministeriali del Museo sono due, di cui uno in mutua.

L’altro dipendente ha diritto alle ferie e il Ministero dei Beni Culturali non intende assumere altro personale. I dipendenti esterni delle cooperative non possono, da soli, secondo quanto stabilito dal Ministero stesso, avere le chiavi e tenere aperto il Museo.

Il sindaco di Cividate Cirillo Ballardini ha spiegato che è in corso una trattativa sindacale che sta andando verso una soluzione positiva tra MIBACT e tali cooperative, ma nel frattempo si è fatto carico del problema.

Sarà proprio il Comune, almeno nei fine settimana e in alcune sere (quando le visite sono particolarmente gettonate) a garantire un custode unico avvalendosi delle cooperative esterne. “Questo avverrà, se non da sabato 24 luglio, almeno dai giorni successivi” ha assicurato Ballardini. In tal modo si cerca, in attesa della risoluzione della trattativa sindacale, di evitare le chiusure nel bel mezzo dell’estate.

Cividate Camuno, definiti gli accordi con l’Agenzia del demanio per la proprietà della vecchia sede del Museo e l’utilizzo della nuova

Cambio di sede per l’Unione dei Comuni degli Antichi Borghi

La sede legale e operativa dell’Unione dei Comuni degli Antichi Borghi di Vallecamonica, che da diversi anni era a Breno, nel palazzo degli Uffici, si è trasferita a Cividate Camuno, nell’ex Museo archeologico nazionale di Vallecamonica, all’altezza dello svincolo della superstrada.

A farne parte sono: Borno, Cividate, Esine, Malegno, Niardo e Ossimo. Come noto invece Breno non ne fa più parte da inizio 2019. L’attuale presidente dell’Unione è il sindaco di Malegno, Paolo Erba.

Gli spazi dell’ex Museo di via Roma, dopo il trasloco del Museo in centro al paese, sono stati sistemati e adeguati con una spesa affrontata dal Comune di Cividate Camuno, proprietario della struttura, affittata all’Unione. Prima di inaugurare la nuova sede e presentarla alla cittadinanza i sindaci vogliono completare alcune opere esterne.

Sono attivi lo Sportello unico delle attività produttive Suap e le aree amministrativa ed economico- finanziaria. Anche la Polizia locale dell’Unione farà base a Cividate. A tal proposito è stata stipulata una convenzione di 6 mesi a supporto del Comune di Ceto per la creazione dell’ufficio di polizia locale a Ceto.

A sua volta la nuova sede del Museo romano sta per essere inaugurata nell’ex Incubatore d’imprese: accadrà venerdì 11 giugno.

Cividate Camuno, i gestori dello storico alimentari del paese pensano alla pensione e cercano un “erede”

Cividate Camuno, i gestori dello storico alimentari del paese pensano alla pensione e cercano un “erede”

A Cividate Camuno c’è un’attività che si può definire storica, in centro al paese: il negozio di alimentari con insegna Crai ha più di 60 anni. Lo aprì lo zio degli attuali gestori, i fratelli Gelfi, Carlo, Mauro e Piera, e da sempre è un punto di riferimento per Cividate Camuno. Il loro zio Agostino Gosio negli anni ’60 fu tra i fondatori in Valle dell’allora gruppo di acquisto Cral, poi diventato Crai, inteso come ingrosso di riferimento dei commercianti della zona.

Negli anni ’80 l’attività passò a una diversa gestione per qualche anno, ma nel 1989 furono i nipoti di Gosio, Carlo e Mauro, a prendere le redini del negozio, insieme a Piera. Da ben 32 anni dietro al bancone ci sono i tre fratelli Gelfi, che sono riusciti a fidelizzare la clientela con la loro offerta, favoriti dalla posizione, che permette anche agli anziani e a chi non è automunito di raggiungere il negozio a piedi senza difficoltà. Con il lockdown i clienti hanno continuato a servirsi dall’alimentari del paese tramite il comodo servizio a domicilio. Nel mini- market i cividatesi infatti trovano di tutto: dalla frutta ai salumi, dal pane alla carne, ai formaggi.

Per Carlo e la sorella si avvicina la meritata pensione. Mauro potrebbe attendere ancora qualche anno, ma nel frattempo lancia un appello a chiunque fosse interessato a proseguire la tradizione per non lasciare il paese sguarnito di un servizio ben avviato e molto apprezzato. Chi volesse informazioni può chiamare i fratelli Gelfi al 3921445698 o allo 0364 340 536 oppure scrivere una mail a alimentarigelfi@gmail.com.