Vallecamonica Summer Music, sei concerti tra Breno e Edolo

Vallecamonica Summer Music, sei concerti tra Breno e Edolo

Sei concerti, con protagoniste le nuove leve della musica italiana ma anche artisti che ne hanno fatto la Storia. E’ l’edizione 2023 del Vallecamonica Summer Music, la rassegna che da due anni a questa parte ha portato sul nostro territorio artisti come Francesco Renga, i Nomadi, Francesco Gabbani e i Jethro Tull.

Due le “arene” che ospiteranno i concerti: lo stadio comunale di Breno e il Piazzale Foro Boario di Edolo, dove si terranno tre concerti a testa, tutti ad agosto e tutti con inizio alle ore 21:00. A dare il via alle danze sarà Breno dove, il 5, 6 e 7 agosto si esibiranno rispettivamente Olly, Umberto Tozzi e Ron.

Edolo, invece, prenderà il testimone nella settimana di Ferragosto: il 15 sul palco saliranno i Cugini di Campagna, il 17 sarà la volta di Tananai (che torna in Vallecamonica dopo la data zero del suo tour a Pontedilegno) e il 18 dei Santi Francesi, vincitori dell’ultima edizione di X Factor. I biglietti sono già in vendita, sia su TicketOne che al Discostory di Darfo, nella biglietteria del Cinema Giardino di Breno e presso il bar Fuori Giri nel piazzale del mercato di Edolo.

Vuoi fare pubblicità su Radio Voce Camuna? Scopri come fare!

Vuoi fare pubblicità su Radio Voce Camuna? Scopri come fare!

La pubblicità è l’anima del commercio, diceva qualcuno. E se la pubblicità è fatta in radio, il commercio si anima ancora di più: un mezzo che sa fondere tradizione e contemporaneità e che ci tiene compagnia ogni giorno è lo strumento ideale per far conoscere la propria attività, ancor più in questi mesi in cui la ripresa necessita di una spinta.

Radio Voce Camuna, che grazie alle sue frequenze (95-95.3-100.5-102-104 MHz) raggiunge tutta la Vallecamonica, dal lago d’Iseo fino a Pontedilegno, mette a disposizione degli spazi pubblicitari nell’arco di tutta la giornata per coloro che volessero promuovere la propria attività industriale o commerciale.

Non solo: è possibile anche fare pubblicità sul nostro sito, letto ogni giorno da migliaia di persone in cerca di aggiornamenti legati al territorio e da cui è anche possibile ascoltare la radio in streaming, tramite dei banner e pop-up posizionabili in apertura di home page.

Un investimento, quella della pubblicità in radio, che permette di arrivare nelle case (e sui computer) dei camuni, e dando al proprio lavoro una marcia in più. Per informazioni su tariffe e spazi disponibili, si può telefonare in orario d’ufficio allo 0364 22 342 o inviare una mail a radio@vocecamuna.it

“Women in rock”, a Breno la mostra dedicata alle donne che hanno cambiato la musica

“Women in rock”, a Breno la mostra dedicata alle donne che hanno cambiato la musica

E’ stata inaugurata il 2 ottobre scorso, e sarà visitabile fino al 21 ottobre, al Palazzo della Cultura di Breno, la mostra “Women in Rock-Soul blues jazz”, una raccolta di 500 copertine di album con protagoniste le più grandi artiste del panorama musicale internazionale.

Un vero e proprio viaggio nel tempo, che parte da Billie Holiday fino ad arrivare a Billie Eilish, toccando ovviamente le artiste italiane più rappresentative. L’idea della rassegna è venuta a Giambattista Sainini, appassionato di musica, che ha trovato anche il sostegno del Comune di Breno nell’allestimento.

L’intervista a Giambattista Sainini

“Ho voluto dare un’idea di tutto il fenomeno, non solamente il rock fine a se stesso, ma la mostra è un percorso tra il soul, il blue, il jazz, il raggae, sempre nell’universo femminile”, ci ha raccontato Sainini, “sono partito dalle prime forme di musica delle grandi interpreti di colore americane, fino ai nostri giorni, con un reparto dedicato alla musica italiana, per rappresentare questo fenomeno molto bistrattato a livello musicale, anche se grandi donne sono diventate importanti anche oltre la musica in politica e non solo”.

Ci fa qualche nome delle protagoniste della mostra?

“Si comincia da Sarah Vogan, Billie Holiday, ma anche Joan Baez (contestata anche a livello politico, avendo fatto della sua musica un impegno civile legato soprattutto la guerra in Vietnam), Patty Smith… Fino ai nostri giorni: basti citare Madonna, per la sua evoluzione più d’immagine che politica. L’idea era quella di cavalcare l’onda di quello che sta succedendo oggi. E’ una mostra dedicata alle artiste che hanno dato forma a nuovi generi e che si sono impegnate non solo nella musica”.

Alcune delle copertine presenti alla mostra

La mostra nasce a seguito dell’uscita del libro “L’altra metà del pop. L’emancipazione femminile rappresentata nelle più belle copertine dei dischi” di Paolo Mazzucchelli, ospite l’8 ottobre scorso proprio all’interno della rassegna. “Women in rock” è visitabile dal lunedì al sabato dalle ore 09:00 alle 18:00, il venerdì anche dalle ore 19:00 alle 22:00 e la domenica dalle ore 15:00 alle 18:00.

“Vorrei capire come reagirà la gente”, conclude Sainini, “potrebbe essere una rassegna di nicchia, ma secondo me potrebbe anche essere allestita in altri Comuni”.

Teatro delle Ali, la stagione 2021-22 all’insegna della vera ripartenza

Teatro delle Ali, la stagione 2021-22 all’insegna della vera ripartenza

Il Teatro delle Ali c’è e va alla conquista della stagione “perduta” l’anno scorso: si possono riassumere così le intenzioni del calendario di proposte 2021-22 presentate martedì 7 settembre 2021 al Cinema Teatro Giardino di Breno che -grazie alla collaborazione di Comune e Cipiesse Produzioni- ospiterà nei suoi locali più ampi gran parte degli spettacoli annunciati dalla direzione artistica di Vittorio Pedrali. Il tutto, ovviamente, seguendo le regole in vigore (vale a dire ingresso consentito con Green Pass).

Vittorio Pedrali racconta la nuova stagione del Teatro delle Ali (di Linda Bressanelli)

Consapevoli che “senza teatro siamo tutti un po’ più isolati, incompleti e sprovveduti”, questa stagione sarà, come detto all’insegna del recupero di quegli spettacoli già annunciati l’anno scorso e che, a causa del Dpcm di ottobre 2020, non è stato possibile mettere in scena.

Vittorio Pedrali annuncia il calendario 2021-22 del Teatro delle Ali

Ad aprire il calendario sarà -il 5 ottobre- Federico Buffa, con “Due pugni guantati di nero”; il 28 e 29 ottobre sarà la volta di Giacomo Poretti che, con “Chiedimi se sono di turno”, renderà omaggio agli operatori sanitari: delle due date la seconda sarà dedicata in particolare ai lavoratori dell’Asst di Vallecamonica, con prelazione del posto e riduzione dedicata (basterà presentare dal 20 settembre fino a esaurimento posti il proprio tesserino in biglietteria).

A novembre saliranno sul palco del Cinema Teatro Giardino Stivalaccio Teatro con “Arlecchino Furioso” (il 10) e Michela Murgia con “Dove sono le donne?” (il 22), mentre a dicembre ci sarà la prima novità, ovvero il nuovo lavoro di Lucilla Giagnoni, “Anima Mundi”, dedicato a Giacomo Leopardi (il 2 ed il 3). Il 2022 si aprirà con Ascanio Celestini e “Radio Clandestina”, il 25 gennaio, mentre a febbraio sarà la volta di “Riccardo3, l’avversario” di Enzo Vetrano e Stefano Randisi (il 16).

“Segnale d’allarme”, lo spettacolo con protagonista -seppur virtualmente- Elio Germano si terrà il 3, 4 e 5 marzo al Teatro delle Ali; il 15 si tornerà invece al Giardino per “Pescheria Giacalone e figli” con Rosario Lisma. La stagione di prosa si chiuderà il 6 aprile con Tindaro Granata, che torna a Breno dopo quattro anni con “Antropolaroid”.

Il 2022 segnerà anche il ritorno della rassegna “All Music”, con le proposte di Laurianne Langevin e Cyrille Doublet (il 26 febbraio), Dino Rubino (il 19 marzo) e Paolo Fresu (il 9 aprile). Cinque gli spettacoli -più due di circo contemporaneo- del ciclo “Portami a teatro”, dedicati ai più piccoli. Infine, in primavera, spazio anche al mini ciclo “Divina Umanità”, dedicato alla sfera più spirituale dell’umano esistere.

Anche quest’anno il Teatro delle Ali si avvarrà del sistema di biglietteria Vivaticket per permettere l’acquisto online (con un piccolo diritto di prevendita) dei biglietti degli spettacoli di “In Tournée” ed “All music”.

La biglietteria di riferimento per abbonamenti e biglietti singoli è la sede di Via SS. Maria di Guadalupe 5 a Breno, anche se sarà possibile acquistare biglietti singoli presso il Teatro Giardino (in Viale 28 aprile) nei pomeriggi o nelle serate in cartellone 45 minuti prima dell’inizio dello spettacolo in programma.

Per quanto riguarda la campagna abbonamenti – per le sole stagioni di “In Tournée” e “Portami a teatro” –, questa partirà ufficialmente giovedì 9 settembre per il rinnovo degli abbonamenti (con condizioni particolarmente premianti per chi ha deciso di dare fiducia al Teatro delle Ali durante il periodo del lockdown) e da lunedì 20 settembre per la sottoscrizione di quelli nuovi. I biglietti singoli saranno invece regolarmente acquistabili – sia in biglietteria che online – a partire da martedì 28 settembre, negli orari di apertura e secondo disponibilità.

Riascolta il Concerto dell’Orchestra Vivaldi di Vallecamonica per la Festa della Repubblica!

Riascolta il Concerto dell’Orchestra Vivaldi di Vallecamonica per la Festa della Repubblica!

Radio Voce Camuna ha il piacere di proporre ai propri ascoltatori il concerto che l’Orchestra Antonio Vivaldi di Vallecamonica diretta dal Maestro Silvio Maggioni ha tenuto il 2 giugno scorso, in occasione della Festa della Repubblica.

Per ascoltare il concerto, basta cliccare qui sotto: buon ascolto!

Il Concerto per la Festa della Repubblica del 2 giugno a Breno

I DETTAGLI SUL CONCERTO

La serata evento si è svolta all’interno del Cinema Teatro Giardino di Breno, alla presenza di un numeroso pubblico (nel rispetto delle norme anti-Covid), ma anche delle autorità locali, rappresentate da Sandro Bonomelli, presidente della Comunità Montana e del Bim, di quelle civili e religiose, con la presenza di don Mario Bonomi, parroco di Breno.

Il concerto, che è stato preceduto dalla consegna delle medaglie d’oro agli ex internati camuni, è stato dedicato alla memoria di Sandro ed Angelo Farisoglio, a cui il Dott. Mario Conti, presidente dell’orchestra, ha riservato delle toccanti parole:

“Sandro ed Angelo sono stati due carissimi amici, li vogliamo ricordare con un sorriso e non con la malinconia. Al di là dell’impegno e della sua carriera politica, di Sandro resta la voglia di rilanciare la Valle verso nuovi orizzonti, resta un insegnamento sociale ed umano e lo spirito con cui affrontava quotidianamente la vita, di estrema combattività, che ha dimostrato a tutti. Angelo è stato l’esempio della capacità imprenditoriale, venduta non con arroganza ma con saggezza. L’impegno sociale è stata una sua prerogativa: l’ha profuso vivendo continuamente la gente. Nella sua vita c’era la famiglia e la gente, la gente e la famiglia. L’impegno per la collettività e per le cooperative hanno fatto di lui un esempio per la comunità”.

A loro l’Orchestra ha dedicato l’esecuzione del brano “Ricordi di Breno” di Simone Salvetti, a rimarcare il legame con la storia e la comunità brenese della famiglia Farisoglio. Ma il Concerto, dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli, è proseguito anche con una scaletta composta dall’overture del Flauto Magico di Mozart, dall’overture de L’Italiana in Algeri di Rossini, dal Concerto per due clarinetti di Krommer e dall’overture de Il Barbiere di Siviglia di Rossini.

Come ricordato anche da Alessandro Panteghini, sindaco di Breno, la serata ha voluto segnare una ripartenza dopo il periodo di chiusure causato dalla pandemia. “Questo è stato per noi un lungo periodo”, ha sottolineato Conti, “anche i lavoratori dello spettacolo, sebbene poco menzionati durante questo periodo, sono rimasti privi della loro attività, per cui hanno studiato. I teatri grandi e piccoli si sono fermati, abbiamo sentito un po’ di musica solo in streaming. Riprendiamo con grande entusiasmo: ringrazio i professori d’orchestra che hanno accettato l’invito di questa sera, loro sono coloro che credono nella musica che dà serenità e che rende la vita migliore”.

Sanremo 2021: Radio Star Killed The Video

Sanremo 2021: Radio Star Killed The Video

Da che ricordo ho sempre seguito il Festival e l’ho per anni commentato, serata per serata, sul sito della radio, almeno fino a quando il ‘sistema’ lo consentiva. L’ho fatto anche quando mi costringeva a stare in piedi fino alle 2 e ad alzatacce per andare al lavoro (il mio primo lavoro), organizzandomi l’esistenza in modo da recuperare qualche ora di sonno al pomeriggio.

L’ho fatto da ragazzo spensierato. L’ho continuato a fare da adulto depresso, negli ultimi anni anche assistito da disturbi del sonno che la notte mi lasciano troppo tempo in cui pensare. Tutto ciò fino a quest’anno (anche se delle avvisaglie l’anno scorso c’erano state).

Sanremo 2021 | La seconda serata su RaiPlay

La seconda serata di #Sanremo2021 è online.😍Da vedere, rivedere, e rivedere ancora… qui: bit.ly/3uW4L1s

Posted by Festival di Sanremo on Thursday, March 4, 2021

Amadeus, scusami, ma non ho mai dormito bene come in questi ultimi giorni. Mi basta appoggiare il capo sulla poltrona per abbioccarmi. Ho avuto la grazia, benedetto da una serie di telefonate e mail di lavoro, di riuscire a vedere la Bertè, ma poi il nulla.

Probabilmente sono io che sono invecchiato, probabilmente è il lavoro che in questo ultimo mese si è fatto sempre più pesante, probabilmente è che il giorno dopo in internet trovi tutto e puoi guardartelo ad orari meno impossibili. Ma non escluderei nemmeno un’altra possibilità: forse è perché non c’è niente per cui valga la pena rinunciare al sonno.

Il Festival di Amadeus è il festival dello scontato. Non che sia tutta colpa sua: è una tendenza degli ultimi anni è andata amplificandosi, anche sotto altri direttori artistici, ma che ora si è fatta dominante. Tutto prevedibile: le solite gag da adolescenti, la solita comparsata tra un cantante e l’altro, una manciata di ospiti in rappresentanza delle problematiche sociali, ma senza la capacità di spremerli a fondo cavandone davvero il senso.

Passaggi di facciata, schivando il rischio di somigliare alla D’urso ma con il mandato di essere al massimo superficiali. Idem dicasi per quanto riguarda le canzoni. Ha detto giusto Amadeus: il festival con le più alte percentuali d’ascolto fra i giovanissimi. Vale a dire con le più basse percentuali d’ascolto fra gli adulti. Artisti e musica selezionati con l’obiettivo di soddisfare l’usa e getta delle radio generaliste, identiche l’una all’altra.

Assente ogni situazione che possa anche solo lontanamente somigliare ad uno spessore: da un lato la spendibilità nell’immediato, dall’altro la noia dei pezzi non riusciti. Niente di cui stupirsi: il direttore artistico viene da una lunga pratica di quiz preserali dove conta il format. Le domande e i concorrenti il giorno dopo nessuno li ricorda più. E per fortuna che i cantanti (o meglio il loro staff) si danno da fare ad immaginare contorni, perché da sole le canzoni rischiano di non farsi notare.

E’ grosso modo ciò a cui siamo abituati da anni nel caso dell’Eurovision Song Contest: a caldo grandi clamori a poca distanza nessuna traccia degli interpreti, delle loro canzoni, dei loro percorsi artistici. Lo stesso Achille Lauro, che ha uno spessore musicale superiore rispetto a quanto fa credere, soffoca il prodotto immergendolo nelle performances. La stessa Bertè, dopo aver dimostrato di meritare quello che stava succedendo, è scivolata in un playback degno di Cristiano Malgioglio in uno dei suoi più riusciti travestimenti.

In nome del ‘cerca di cavare dal limone tutto il succo che puoi, comunque il limone sia’ complimenti a Colapesce e Dimartino per aver trovato una canzoncina leggera che, facendo da specchietto per le allodole, potrebbe portare la gente a conoscere l’album maturo pubblicato da poco, brava ad Arisa per aver tirato fuori le unghie anche se non sono bastate per sopravvivere ad un brano di Gigi D’Alessio: solo Loredana ce l’ha fatta, ma lei è un pettirosso da combattimento.

Bene a Madame per aver cantato piegata a novanta come faceva la Oxa delle origini ma pettinata come la Pivetti (non la prof. che non ci prova più con la DaD: la sorella imprenditrice). Splendidi i bresciani (per puro patriottismo, s’intende), grazie ai Maneskin per non aver presentato la ballata che ci si aspettava, ok a Noemi, talmente mimetizzata nella sua metamorfosi che in pochi si sono accorti di chi era.

Onore delle armi ad Annalisa, che affrontando la questione di petto ha attuato lo stratagemma della Turci di stordire l’orecchio mentre l’occhio esplora le colline. Risparmioso Ermal per aver condiviso parrucchiere e sarto con LP, altrettanto dicasi per lo stilista di Orietta Berti che è riuscito a riadattare ad abito alcuni camicioni di Liza Minnelli, peccato per Gio Evan che avrebbe potuto risparmiare sulla stoffa dei pantaloni della prima esibizione, portando l’occhio verso la giacca.

Apprezzabile Malika che continua a correre da sola e prima o dopo ci farà capire verso cosa. Brava la Michielin per aver tenuto a balia Fedez. Saluti, da Saturno, alla Sgarbi, produttrice degli Extraliscio. Peccato non abbia osato bissando la collaborazione con Orietta Berti il cui senso, in questo Sanremo, ne sarebbe uscito nobilitato.  

Geniale Rita Pavone, tornata in gara sotto il falso nome di Rappresentante di Lista, ai Pinguini per aver sbolognato il pacco sulle tavole dell’Ariston. Anche considerata la classifica della giuria di qualità della terza serata (l’orchestra) tutta la nostra solidarietà a quanti dovranno assegnare il premio della critica.

Polemico? Sarcastico? Alcuni anni fa si diceva che la stampa a Sanremo sbagliava, concentrandosi sui vestiti, sulle rivalità fra cantanti, sulla loro popolarità al punto di mandare in finale La Rivoluzione e di escluderne Tenco. “È il festival della canzone”, dicevano. Probabilmente era vero. Ma allora c’erano anche le canzoni. Adesso ci sono collezioni di ‘siparietti’ tra un solito ignoto e l’altro.