Martedì pomeriggio Zazza, frazione di Malonno, è stata invasa da centinaia di persone che, con la loro presenza al rito funebre, hanno voluto dare l’ultimo saluto a Santina Villani.

Si tratta della 53 enne tragicamente morta domenica nello scontro frontale avvenuto sulla ss42, pochi chilometri prima dell’abitato di Sonico.

La piccola parrocchiale intitolata a Sant’Antonio, dove il parroco di Malonno don Vittorio Brunello ha concelebrato il rito funebre con don Battista Dassa e con il parroco di Sonico don Bruno Colosio, non è riuscita a contenere tutti.

Ad accompagnare Tina c’erano il marito Bortolo «Girmi» Germano abbracciato alla figlia Tamara e al genero Andrea, residenti a Edolo – cittadina che domenica la madre intendeva raggiungere per accudire il nipotino Leonardo – dai familiari, dai bambini dell’Ac Camunia, compagine nella quale milita Tommaso, il nipote maggiore, e da una moltitudine di amici, colleghi, conoscenti giunti dai paesi limitrofi, ma anche dalla milanese Magenta, luogo di nascita della donna.

Sempre ieri, davanti al giudice delle indagini preliminari Cesare Bonamartini, si è svolta l’udienza di convalida per il 26enne di origini ucraine, da sei anni residente con il padre e altri sei fratelli a Berzo Demo, che secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Breno ha innescato l’incidente mortale.

Il giovane, da domenica agli arresti domiciliari, ieri ha risposto alle domande del giudice e ha fornito la sua versione dei fatti, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Eleonora Fontana, che ha chiesto la revoca della misura.

Solo oggi il gip scioglierà la sua riserva. Una cosa sembra appurata: il giovane non era al volante sotto l’effetto di alcol o di sostanze stupefacenti.

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