Dopo quella di Darfo Boario Terme avvenuta nella primavera scorsa, lunedì 15 novembre a Cerveno c’è stata l’inaugurazione della seconda aula didattica all’aperto della Vallecamonica, che permetterà ad alunni ed insegnanti di tenere le lezioni all’aria aperta, appunto, quando ovviamente il clima lo consentirà.

Un progetto, questo, portato avanti dalla sezione di Vallecamonica di Italia Nostra, che lo mette a disposizione gratuitamente a chiunque lo volesse replicare. L’aula di Cerveno è stata resa possibile grazie all’impegno del Comune, a Fedabo ed al Consorzio Forestale Alta Vallecamonica, che ha realizzato i banchi, ora posizionati nei pressi della scuola primaria “G. Cappellini”.

L’utilizzo del legno degli alberi abbattuti durante la tempesta Vaia dell’ottobre di tre anni fa permette non solo di garantire una manutenzione minima, ma rende anche il tutto ad impatto zero sull’ambiente. L’idea di un’aula didattica all’aperto non è moderna, ma risale all’inizio del secolo scorso e proviene dall’Europa Settentrionale, come strumento per difendere i bambini dalla tubercolosi.

Nel periodo di pandemia che stiamo vivendo, un’aula di questo tipo sicuramente garantisce ai bambini lezioni in sicurezza e con il giusto distanziamento fisico, ma ha anche una funzione in più, ovvero imparare a vivere negli spazi aperti ed ad interagire con la natura, imparando a rispettarla ed ad apprezzarla.

L’aula all’aperto di Cerveno è stata dedicata alla concittadina Esther, prematuramente scomparsa a causa della fibrosi cistica: “il respiro” scrive Italia Viva, “diviene una sorta di filo conduttore di questo progetto ed il ricordo di Esther vuole essere un’ulteriore occasione di riflessione sulle azioni che siamo chiamati ad intraprendere sia in termini di sostegno alla ricerca sanitaria sia in termini di riduzione del nostro impatto sull’ambiente”.

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