Domenica 1° settembre ricorre il primo anniversario dalla scomparsa di Chiara Lindl, la giovane ventenne tedesca il cui corpo continua ad essere custodito dalle acque del lago d’Iseo. Era la sera del 1° settembre 2023 quando Chiara, in vacanza sul lago d’Iseo con alcuni amici, si trovava su un’imbarcazione sul Sebino, da cui è caduta.
Da allora, le ricerche hanno riguardato tutto il lago: per oltre un mese dopo l’incidente le forze impiegate nelle operazioni da parte dei Vigili del Fuoco sono state notevoli, mettendo in campo mezzi sofisticati come il sonar ed il robot Rov (oltre 1.200 le immersioni effettuate da settembre a oggi).
Le operazioni di ricerca sono riprese grazie ai volontari, spronati dalla signora Irena, madre di Chiara, che ha anche avviato due raccolte fondi per sostenere lo sforzo non indifferente di chi, in questi mesi, ha continuato a scandagliare il lago nella speranza di trovare un indizio che portasse ad individuare il corpo della giovane.
In primavera sul lago d’Iseo sono giunti anche dei cani, provenienti dalla Germania e specializzati nelle ricerche di corpi sott’acqua: neanche loro sono riusciti a porre fine a questa ricerca, sebbene abbiano fiutato qualcosa.
Secondo gli esperti, il corpo potrebbe trovarsi incagliato tra alcuni tronchi o detriti portati nel lago dalle piogge dei mesi scorsi, rendendone difficile il recupero. Nel luglio scorso, a seguito della seconda raccolta fondi avviata dalla madre di Chiara, sono stati donati oltre 1.200 euro a testa al Gruppo Soccorso Sebino e alla Protezione Civile Sommozzatori Capriolo.
“Siamo eternamente grati a questi soccorritori che utilizzano il loro tempo libero e il loro denaro per far sì che le famiglie come noi abbiano ancora la speranza di poter seppellire a casa i loro cari tragicamente scomparsi”, aveva commentato la famiglia, che ricorda Chiara come “un raggio di sole, popolare, divertente e aperta. Voleva studiare filosofia. Era una buona ascoltatrice, amava suonare il pianoforte, ballare e gli animali. Aveva mosso i primi passi verso l’indipendenza e si era trasferita nel suo primo appartamento tre settimane prima dell’incidente. Era semplicemente una persona felice”.
La famiglia di Chiara in quest’anno ha trovato il sostegno tutta la comunità di Pisogne, che l’ha sostenuta ed accolta ad ogni viaggio compiuto dai genitori della ragazza in Italia. Una vicinanza che sarà espressa anche domenica alle ore 10:00, con la posa di una targa in memoria della giovane, davanti alla sede degli Alpini, sul lungolago.