Chiesta l’assoluzione da parte del pubblico ministero per il 31enne di Corteno Golgi accusato di avere sparato con una carabina di precisione ferendo alla schiena l’allora 71enne Giacomo Gazzoli che da quel giorno di novembre del 2018 è costretto su una sedia a rotelle.

In udienza martedì 6 giugno con rito abbreviato è emerso che, alla luce della consulenza della difesa, il foro lasciato dal proiettile non coincide per dimensioni a quello che, potenzialmente, potrebbero lasciare le tre armi poste sotto sequestro. Manca dunque la certezza che sia stato proprio l’imputato a sparare.

Nello stesso processo la Procura aveva chiesto una propria consulenza balistica per stabilire la traiettoria, e quindi il punto di partenza, del colpo che ha raggiunto e ferito gravemente Gazzoli, che nell’istante dello sparo era alla guida della sua auto nella zona.

I consulenti avevano individuato una zona specifica di una collinetta, a circa 400 metri dalla strada, non lontano da casa dell’imputato, in cui le indagini avevano chiarito che l’imputato era solito esercitarsi e che si ritiene sia il punto dal quale sono stati esplosi i colpi. Si tratta però di una zona aperta in cui chiunque – è stato spiegato dalla difesa – avrebbe potuto appostarsi con un fucile. Motivo per cui il pubblico ministero non può essere certo che sia stato l’imputato a sparare l’11 novembre 2018.

La prossima e ultima udienza è fissata al 20 giugno con la discussione della difesa dell’imputato, accusato di reati di lesioni gravi e porto di un’arma da fuoco in luogo pubblico, e con la sentenza.

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