La Filcams Cgil ha indetto ieri, 29 settembre, lo stato di agitazione sindacale per le lavoratrici e i lavoratori esterni dei Parchi Musei Nazionali della Valle Camonica in conseguenza alla volontà dell’amministrazione del Polo Museale, che gestisce il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, di ridurre l’orario d’apertura dal mese di ottobre.

Solo due giorni prima, mercoledì 27 settembre, infatti, la ditta che gestisce il servizio di Supporto alla Vigilanza e Accoglienza di 11 siti in tutta la Lombardia, tra cui il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, il Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica e il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica, ha comunicato ai propri dipendenti la volontà della Direzione Regionale Musei Lombardia di ridurre le aperture nel mese di ottobre solo dalle 8:30 alle 14:00, dal martedì alla domenica.

“La decisione è da imputare alla carenza di personale interno Mic, dipendente del Ministero, e non, come segnalato sui siti ufficiali della Direzione, al consueto cambio orario da estivo a invernale, che non ha mai portato alla totale chiusura pomeridiana, e comunque ha sempre avuto inizio dal mese di novembre” hanno sottolineato dalla Filcams Cgil Valcamonica Sebino.

In particolare la Segretaria Generale camuna del sindacato di categoria Francesca Danesi afferma: “Si tratta di una decisione presa senza alcun confronto preventivo, e con soli tre giorni di preavviso, che porterà alla riduzione di più di 400 ore lavorative mensili per gli operatori esterni, tre turni al giorno per cinque giorni lavorativi. Il tutto grava una situazione già abbastanza critica, che prevede, tra l’altro, una paga lorda oraria di 6,25 euro” e aggiunge: “Spiace soprattutto evidenziare il mancato riguardo nei confronti non solo delle lavoratrici e dei lavoratori esterni, che da anni garantiscono l’apertura dei siti tanto quanto i dipendenti statali, ma anche dei visitatori, degli operatori turistici del territorio e della cittadinanza, che restano completamente esclusi da qualsiasi possibile confronto con la Direzione Regionale Musei Lombardia riguardo all’apertura di un bene pubblico come il Parco di Naquane”

Ora l’obiettivo dell’agitazione sindacale è innanzitutto quello di trovare un accordo che possa garantire almeno il rispetto del monte ore previsto dai contratti anche per i lavoratori esterni, oltre a contratti dignitosi. In secondo luogo si intende portare ancora una volta l’attenzione sulla situazione generale e sui problemi sistemici della gestione dei siti: “La cronica mancanza di personale interno, l’impiego, da anni, da parte del Ministero, attraverso ditte e cooperative, di lavoratori esterni cui sono applicati contratti che prevedono paghe sotto i sei-sette euro l’ora, la strutturazione di un sistema di lavoro precario e non dignitoso, che non dovrebbe essere accettata da amministratori del patrimonio pubblico, soprattutto perché il personale esterno, da anni, garantisce l’apertura e la fruizione di questo stesso patrimonio” rimarcano dalla Filcams Cgil Valcamonica Sebino.

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