Gianbettino Polonioli resta ai domiciliari.

 

Il Riesame ha respinto il ricorso presentato dall’ex sindaco di Cimbergo, finito agli arresti con l’accusa di turbativa d’asta, per avere pilotato insieme ad altri – ventisei gli indagati complessivi – tre appalti per lavori pubblici nel suo Comune.

La procura di Brescia ha preso in esame il periodo tra il 2017 e il 2018. Nel mirino i lavori di risezionamento alveo del torrente Varecola, quello per la riqualificazione energetica del municipio dal valore di 229.358,81 euro e quello per la realizzazione di opere di difesa da colate detritiche lungo il torrente Varecola/Figna dal valore di 1,23 milioni di euro.

Per l’accusa gli appalti sarebbero stati aggiudicati ancora prima dell’apertura del bando.

Stop ai domiciliari invece per Franco Bara, 73enne imprenditore di Costa Volpino, finito al centro di un’altra inchiesta della procura di Brescia che ha recentemente riguardato la Vallecamonica.

L’immobiliarista era finito nei guai insieme a Domenico Benedetti, ex consigliere comunale a Darfo e dirigente dell’ex Asl di Vallecamonica.

Secondo gli inquirenti i due sarebbero stati in grado di controllare le aste immobiliari ed erano finiti ai domiciliari, mentre altre quattro persone sono indagate a piede libero.

A fare partire l’inchiesta la denuncia di un uomo che dopo essersi aggiudicato un immobile grazie a un obolo da 5mila euro versato se ne sarebbe visti chiedere altri 12mila. Attraverso una serie di promesse di denaro i due infatti convincevano alcuni dei partecipanti alle aste a ritirarsi dalla gara lasciando via libera a chi doveva aggiudicarsi l’immobile dopo avere versato una commissione in denaro.

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