Una zona protetta per il ripopolamento del cervo invasa dai cinghiali. Accade in località Mola di Edolo, dove boschi e prati sono oggetto di devastazione. Praticamente non vi è luogo della riserva di tutela e protezione del Turicla, dove vivono anche centinaia di cervi, che non sia stato preso di mira dai cinghiali.
Zolle di erba rivoltate e profondi solchi sia verso Cuel, che nelle zone di Corèn, Martiné, sulle ampie distese della Guspessa e alle pendici del Monte Padrio.
Non si tratta di un solo fattore ambientale e paesaggistico, ma di un danno incalcolabile per gli allevatori, che in estate hanno portato le mandrie in pascoli rivoltati dai cinghiali, e più in basso dagli agricoltori, che si trovano senza fieno e con le coltivazioni di cereali rovinate.
Da mettere in conto poi i gravi rischi per le persone che frequentano boschi e sentieri per un possibile incontro ravvicinato con questi animali selvatici, in particolare le femmine con cuccioli al seguito.
Nei territori limitrofi, come a Corteno e Monno, la caccia è consentita, mentre in Mola, essendo area protetta per la presenza di ungulati, non è possibile sparare.
Il Comune di Edolo ha deciso di passare all’azione con la creazione di uno sportello, aperto dal 21 ottobre al 21 novembre, al quale ci si potrà rivolgere per segnalare i danni e per ottenere aiuto nella compilazione delle domande di risarcimento alla Regione.
La raccolta dati sarà utile inoltre per stendere una mappatura del fenomeno e delle aree danneggiate e per creare un progetto comunale da presentare agli enti competenti.
L’obiettivo è chiedere il permesso per effettuare la caccia selettiva al cinghiale, in modo da poterlo eradicare dall’alta Valle, in collaborazione con i cacciatori della zona.
Quello dei cinghiali e della devastazione che stanno creando nei prati di montagna non è problema confinato esclusivamente a Edolo e dintorni, ma che riguarda ormai tutta la Vallecamonica.