Le sbarre abbassate a lungo e i passaggi a livello che creano code interminabili non riguardano soltanto Malegno. Se giovedì nel paese della media Valle guidato da Paolo Erba si terrà un incontro pubblico per tenere alta l’attenzione sul caso e comunicare ai cittadini cos’è stato fatto finora, martedì la Comunità montana ha inviato una lettera a Ferrovie Nord e Regione. Dati alla mano, l’ente presieduto da Sandro Farisoglio ha chiesto a Milano di trovare la soluzione per tagliare i tempi di abbassamento delle sbarre, che causano rallentamenti e inquinamento.

I dati sono stati raccolti  da un gruppo di volontari legati alla protezione civile Gicom, che ha monitorato sul posto per l’intera giornata del 23 ottobre, i passaggi a livello nella zona Tassara in centro a Breno e soprattutto quello in località Coren Taiat, al Lanico di Malegno.

Dall’alba fino all’ultimo treno delle 22:00 i volontari hanno stabilito che le sbarre scendono 32 volte. Nella metà dei casi i tempi d’attesa sono di 3 minuti. Almeno una decina i casi in cui le sbarre rimangono abbassate per interminabili 7 minuti e le code si fanno chilometriche soprattutto nelle ore di punta, quando centinaia di auto e pullman sono in movimento verso il posto di lavoro e le scuole, soprattutto in direzione Breno.

Attraverso la lettera Farisoglio chiede di conoscere “i motivi tecnici e di porre attenzione al tema, per verificare iniziative da adottare per ridurre i tempi”. Nella missiva non viene tralasciato l’aspetto della sicurezza (sette minuti d’attesa per un’ambulanza sarebbero un’eternità).

I monitoraggi della Comunità montana non sarebbero finiti: verranno eseguiti anche su altri passaggi critici, come in centro a Darfo, zona ex Standa. I cittadini possono fare la loro parte segnalando disagi e anomalie legate ai passaggi a livello presso gli uffici della Comunità Montana.

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