Il Consiglio dei ministri ha deciso: per le elezioni amministrative si voterà sabato 8 e domenica 9 giugno, insieme alle Europee. Sbloccata inoltre la candidatura per il terzo mandato dei sindaci dei centri sotto i 15mila abitanti, mentre per i Comuni più piccoli, sotto i 5mila abitanti, è stata autorizzata la ricandidatura senza limiti rispetto al numero di mandati consecutivi. Una norma promossa per fronteggiare la difficoltà sempre più marcata a reperire sul territorio persone disponibili a candidarsi.
In tutto nella nostra provincia saranno 143 i Comuni che andranno al voto, di cui 25 in Vallecamonica: Angolo Terme, Braone, Breno, Capo di Ponte, Cedegolo, Cerveno, Ceto, Cevo, Cimbergo, Cividate Camuno, Corteno Golgi, Edolo, Gianico, Lozio, Malegno, Monno, Niardo, Paisco Loveno, Piancogno, Saviore dell’Adamello, Sellero, Sonico, Temù, Vezza D’Oglio, Vione. Se ne aggiungono 8 del Sebino bresciano: Iseo, Montisola, Marone, Pisogne, Provaglio, Sulzano, Sale Marasino, Zone. Per la bergamasca segnaliamo Rogno e Lovere.
Non c’è nessun paese, tra quelli camuni chiamati alle urne nel 2024, che ha più di 5mila abitanti, ovvero che contempli il caso che il sindaco si possa candidare per un terzo mandato consecutivo. Sul Sebino ci sono Iseo e Pisogne che superano i 5mila residenti, dove però non si pone il problema perché i rispettivi sindaci stanno per concludere il loro primo mandato.
Ci sono però cinque piccoli Comuni, ben al di sotto dei 5mila abitanti, che hanno sindaci in carica da ormai 15 anni, ovvero da tre mandati consecutivi, che non possono più ricandidarsi. Si tratta di Cevo, dove Silvio Citroni è primo cittadino dal 2009 e ha già dichiarato di non volersi ricandidare, nonostante ci sia la possibilità; Niardo, che vede in carica Carlo Sacristani dal 2009, Paisco Loveno, che ha come sindaco storico Bernardo Mascherpa, Sellero, dove ha raggiunto il terzo mandato consecutivo Giampiero Bressanelli, e Vione, dove Mauro Testini è sindaco da 15 anni.