C’è anche Braone tra i Comuni che sono entrati di diritto nell’elenco dei “Comuni ricicloni” bresciani stilato come ogni anno da Legambiente nel dossier sulla produzione di rifiuti indifferenziati (ovvero il secco non riciclabile) e sulla quantità di raccolta differenziata.

Giunto alla sua 29esima edizione, il report (che fa riferimento ai dati del 2021) conta 308 Comuni Rifiuti Free in tutta la Lombardia: con questa definizione si intendono quei Comuni che, oltre a raggiungere o superare il 65% di raccolta differenziata, hanno conferito meno di 75 chilogrammi all’anno di rifiuto secco non riciclabile per abitante.

I Comuni Rifiuti Free nel Bresciano (dove la media di raccolta differenziata è del 77%) sono quarantuno su 205: tra questi entra per la prima volta Braone, che nel 2021 ha raccolto 56,7 kg di rifiuto secco per abitante ed ha raggiunto l’87,6% di differenziata.

Confermano invece la loro presenza nell’elenco Capo di Ponte (73,4 kg e 84,2%), Cerveno (60,3 kg e 84,5%), Gianico (65,1 kg e 87,4%), Losine (56,7 kg e 83%), Malegno (59,1% e 83,8%), Niardo (65 kg e 84,2%), Ono San Pietro (47,6% e 84,9%) e Paisco Loveno (65,2 kg e 80,7%).

C’è, però, anche l’altro lato della medaglia, ovvero i Comuni che sono sotto la soglia del 65% della raccolta differenziata, percentuale che una legge del 2006 imponeva di raggiungere entro il 2012. Ventidue quelli bresciani, di cui otto camuni: sono Artogne (62,2%), Cimbergo (33,3%), Corteno Golgi (34,1%), Paspardo (34,9%), Saviore dell’Adamello (44,9%), Temù (59,4% e Vione (57,1%), a cui si aggiunge quest’anno Lozio (61,1%). Va però detto che, escluso Artogne, sono piccoli centri di montagna con varie località sparse, dove la raccolta differenziata è più difficile da attuare.

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