Come tutte le realtà impegnate nel sociale, anche la Cooperativa Sociale K-Pax , che ha sede a Breno e che si occupa principalmente di richiedenti asilo, migranti e rifugiati, ma anche persone in condizioni di fragilità sociale, si è trovata di fronte alla gestione dell’emergenza coronavirus e quindi alla difficoltà di gestire i propri ospiti. A parlarne ai nostri microfoni è il presidente di K-Pax Carlo Cominelli.

Carlo Cominelli

Facciamo un passo indietro: torniamo ai mesi della pandemia e a come la vostra Cooperativa ha dovuto gestirli...

La nostra scelta è stata quella, prima di tutto, di chiedere una forte collaborazione ai nostri beneficiari di progetti di accoglienza, alcuni dei quali avevano avuto l’esperienza nel loro paese dell’ebola e quindi erano già formati a un approccio di distanziamento sociale e di estrema igiene e pulizia. Sono stati dei vettori importantissimi di autoformazione per tutte le persone ospitate nei nostri appartamenti della Valle. Le persone si sono messe in appartamento e sono stati chiusi tutti gli uffici poichè tutto è stato dirottato in modalità “smart”. Il fatto di avere strutture distribuite sul territorio, e non grandi concentrazioni di persone come purtroppo capita molto spesso nel settore della migrazione, ci ha permesso di superare completamente indenni la prima fase della pandemia”.

Dunque adesso siete pronti a una possibile effettiva di partenza con tutte le precauzioni del caso, soprattutto per quanto riguarda la gestione, che è in carico a K-Pax, del dell’hotel Giardino. Si prospetta un’estate all’insegna della montagna, quindi del turismo un po’ più lento e anche l’hotel Giardino può rientrare in questo programma in modo ottimale. Come vi state proponendo?

“Pur avendo la possibilità di rimanere aperti, per la presenza di contratti in essere, abbiamo optato in un primo momento per la chiusura, proprio per avere il tempo per mettere in piedi tutte le procedure e i presidi che sono poi diventati la normalità all’interno della gestione della struttura alberghiera. Questo ci ha permesso nella riapertura di cominciare, dapprima con i lavoratori impegnati in vari cantieri e lavori nei dintorni, e adesso anche con i turisti, di riaprire il lavoro.
C’è stata una forte contrazione rispetto agli anni scorsi delle presenze, a marzo aprile e maggio. Con giugno si sta cominciando a vedere qualche risultato: non saremo al riallineamento delle presenze dello scorso anno, ma si stanno comunque vedendo ospiti. Effettivamente il turismo di montagna, legato ai cammini della Valeriana e di Carlo Magno, passa dall’hotel, oltre ai turisti stranieri che sono il nostro target “preferito”, che molto ci fa lavorare l’estate. Siamo quindi moderatamente ottimisti rispetto al resto della stagione, anche se nei mesi precedenti abbiamo visto una significativa crisi”.

C’è un altro aspetto che avete dovuto affrontare, quello dell’organizzazione e riconversione del Festival Abbracciamondo

“Ovviamente, non potendo garantire gli spettacoli dal vivo, che hanno sempre caratterizzato il festival, si é optato per dei contenuti più brevi, che divulghiamo in streaming su Facebook sulla pagina di Abbracciamondo, da cui si possono scaricare o si possono vedere in diretta i vari appuntamenti. Abbiamo iniziato un paio di settimane fa con una conferenza in streaming con la giornalista Bianca Stancanelli, e si è proceduto con un reading teatrale di Giorgio Consoli dal titolo “Ponti di parole su mondi roventi”. I due eventi sono disponibili sulla pagina Facebook di Abbracciamondo.

💻 | GIORGIO CONSOLI – "PONTI DI PAROLE SU MONDI ROVENTI" L'artista ci farà immergere in un reading composito, di…

Pubblicato da Abbraccia Mondo su Giovedì 25 giugno 2020

A metà luglio è in programma un altro intervento importante, sul tema della rotta dei Balcani e su quanto sta accadendo in questo momento”.

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