È camuna la donna che ha sempre affiancato il 46enne bresciano Michele Damiani nelle otto rapine messe a segno tra l’inizio di gennaio e la metà di febbraio dello scorso anno, sulle quali hanno indagato i carabinieri della Compagnia di Breno.

Si tratta di Emanuela Pe, 54 anni, di Darfo, che da inizio settimana è in carcere, come colui che nella vita era il suo compagno: i due sono accusati di essere i responsabili dei colpi ai danni diverse attività della provincia di Brescia e Bergamo tra tabaccherie, bar, negozi, sale slot e supermercati, a Rezzato, Roncadelle, Castel Mella (due volte), Costa Volpino, Gianico, Artogne e Piancamuno.

Damiani e Pe sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Alessandro d’Altilia, eseguita dai carabinieri. Individuati anche tre complici: per due di loro, Rocco Marfia (61enne nato a Milano) e Vincenzo Salvi (61enne di Brescia) il gip ha disposto l’obbligo di firma quotidiano. Un quinto soggetto è invece indagato a piede libero. Il gruppo deve rispondere a vario titolo di rapina aggravata in concorso, ricettazione e porto d’armi.

La donna camuna, fidanzata con Damiani, era addetta ai sopralluoghi e lo accompagnava nei luoghi delle rapine. Lui, armato di pistola, coltello o cacciavite, con il volto coperto, entrava nelle attività commerciali minacciando titolari e dipendenti per farsi consegnare il denaro tenuto in cassa. In tutto il bottino risulterebbe di 13 mila euro in contanti.

A tradire Michele Damiani, noto da tempo alle forze dell’ordine, sarebbero stati dei piccoli ma significativi dettagli, come un vistoso tatuaggio sulla mano con la quale impugnava pistole, coltelli e cacciavite, comparato nelle immagini di videosorveglianza, i suoi occhi chiari e l’accento locale, oltre alla Polo grigia con la quale spesso si spostava.

Basandosi su intercettazioni telefoniche, tracce gps, immagini di videosorveglianza e testimonianze, i militari sono riusciti ad attribuire a Damiani il colpo alla tabaccheria Sberna di Rezzato, del 3 gennaio 2023, dove portò via Gratta e vinci del valore di 8.100 euro; quello della settimana successiva al bar Verocaffé di Castel Mella, che gli fruttò 120 euro. Sempre a Castel Mella, all’Action, ottenne 800 euro dalla cassa, mentre alla sala slot Admiral prese altri 300 euro. Infine le rapine compiute il 10 febbraio all’Md e al Migross di Gianico, che gli fruttarono 280 e 970 euro rispettivamente.

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